Nel mondo del vino il ponte sullo Stretto si chiama nerello mascalese. Maturazione tardiva, poco colore e struttura, tanto sapore. Ecco l’identikit di una varietà, sempre più apprezzata per la sua finezza aromatica, che lega Sicilia e Calabria.
In questo viaggio abbiamo individuato due piccolissimi vigneti che rappresentano qualcosa di molto originale. Il primo gancio è sulla Sila, il territorio di Rovito è storicamente legato al vitigno, proprio nella Calabria del nord esprime un registro unico di fiori e sensazioni agrumate. Il lavoro di riscoperta del vitigno un tempo molto più diffuso in zona è stato portato avanti dalla virtuosa Tenuta del Travale, Eleuteria è un vino meraviglioso.
Dal cosentino, ci spostiamo sull’Etna, l’areale di riferimento per la varietà. All’interno dell’offerta di una cantina molto nota come Firriato, c’è un progetto meritevole che richiede una narrazzione a sé: Signum Aetne, il Simbolo dell’Etna. Si tratta di una vigna di 150 anni che è scampata alla fillossera, per un rosso che stacca stilisticamente per carattere e definizione.
Due vini rari di Calabria e Sicilia che raccontano il Nerello Mascalese