Un bravo vignaiolo sa sempre individuare la sua botte migliore in cantina. Magari non sa perché, ma sa bene dove andare a pescare, ladro alla mano, il migliore liquido in cantina nell’occasione giusta. Abbiamo deciso di dedicare questa puntata di Vini Rari a due vini che sono interamente raccolti in una singola botte. Si tratta di progetti ben studiati, articolati, che partono da un pensiero in vigna, da vestire, poi, con un legno sartoriale.
È il caso de La Botte di Gianni, dedicato a Gianni Masciarelli, pioniere della viticoltura abruzzese. La moglie Marina Cvetic trovò in cantina due tonneau da 700 litri, acquistati da Gianni e mai utilizzati. Così pensò di usarli per una super selezione, da circa 900 bottiglie, per un bianco e un rosso. In questo caso vi raccontiamo un Trebbiano d’Abruzzo 2016 che ci ha stupiti per eleganza e profondità.
Un progetto simile ci conduce nel Lazio, a Olevano Romano. In questo caso, il vino prende luce da un’intuizione di Letizia Rocchi, compagna di vita e di lavoro di Damiano Ciolli, In una botte contrassegnata con il numero 22 riposa un blend di trebbiano e ottonese che dà vita a un bianco ricco e sfaccettato.
Vini Rari. Due grandi vini bianchi che provengono da una singola botte