Raffaele Troisi e Nicola Biasi hanno diversi punti di contatto. Entrambi sono poco avvezzi ai compromessi e amano le sfide: i loro vini sono diretta espressione dei rispettivi terroir, spesso difficili e spigolosi in gioventù, ma di grande fascino se si ha la pazienza di aspettarli un po'. Ambedue da tempo hanno puntato su vigne estreme e varietà poco conosciute, andando oltre i limiti di altitudine ritenuti idonei. Raffaele con il suo marchio Traerte produce, solo nelle migliori annate, un Greco indomito, il Fuori Limite, potente e vibrante, da una vigna a 600 metri a Montefredane; poche bottiglie per un bianco che attraverserà il tempo con una facilità inaudita.
Corre su un binario innovativo e sperimentale il Vin de la Neu, il bianco prodotto dal giovane enologo trentino Nicola Biasi. E’ stato tra i primi in Italia a scommettere sulle peculiarità qualitative delle uve PIWI, sigla che in tedesco (Pilzwiederstandfaedige) significa "resistente alle malattie fungine"; vitigni ibridi capaci di opporsi spontaneamente a oidio e peronospora per colture rispettose della naturalità, decisamente ecosostenibili. E come se non bastasse, il vino lo produce vicino casa, a ben 1.000 metri di quota, nella sua Val di Non. Tempo fa ha piantato il vitigno Johanniter, nato da un incrocio del riesling, per pigiare uva bianca destinata al raro, esclusivo Vin de la Neu. Un vino che ci porta in un ipotetico futuro, senza trattamenti, che non sembra nemmeno così lontano.
Vini Rari. Due vini da vigne estreme da scoprire