Due fenomeni raccontano bene una nuova consapevolezza sul Metodo Classico in Italia: la nascita di tante nuove cuvée frutto di singoli vigneti, alla base troviamo il lavoro di anni e un attento studio di zonazione che spesso, più che dai consorzi, è portato avanti dalla determinazione delle singole cantine; dall’altra, l’uscita sul mercato di tante riedizioni di spumanti tenuti per un prolungato tempo sui lieviti che acquisiscono grazie al fattore tempo un’ulteriore dimensione. I due vini rari che vi presentiamo oggi sintetizzano perfettamente questo doppio processo, figlio di una consapevolezza sempre crescente. Finalmente, anche sul terreno delle bollicine si parla sempre più di singole vigne che regalano qualcosa in più nel bicchiere e meno di numeri e dosaggi.
Il primo Metodo Classico che ci ha sorpreso è il Poggio dei Duca 2018, un Oltrepò Pavese Pinot Nero Metodo Classico che traghetta una scintillante verticalità gustativa e una vivida vena minerale tipica di una singola vigna, in quota, nel comune di Rocca de’ Giorgi: la parcella Il Poggio, in passato di proprietà della famiglia Duca. Siamo solo alla sua terza uscita, ma siamo convinti che diventerà un classico della spumantistica italiana.
Dalla provincia di Pavia ci spostiamo in direzione di Cuneo, a Santo Stefano Belbo. Qui si trova la cantina Marcalberto, che produce un eccezionale Marcalberto S.R. 2012, dove SR sta per Sboccatura Recente. Si tratta di una piccola partita di quel 2012 che fu sboccato nel 2017 e fece arrivare il Marcalberto al premio di Bollicina dell'Anno nella nostra Guida Vini d’Italia 2018. Una piccolissima parte è stata tenuta e sboccata nel 2021: classico assemblaggio di pinot nero e chardonnay, per un mix incredibile di note primarie (ancora in evidenza) e un terziario fantastico da evoluzione perfetta. Vino rarissimo e incredibile: per beva, eleganza e tenuta nel tempo.
Vini Rari. Due spumanti Metodo Classico da conoscere