LA VIGNA | Il nome del vino già dice molto. Vin de la Neu nasce a 800 metri d'altitudine, grazie a una piccolissima vigna di appena 0,35 ettari. Qui la neve rimane fino a tarda primavera, ma permette comunque al Johanniter di maturare bene, specie in annate come la 2020. Parliamo di un vitigno "resistente" di cui Nicola Biasi è specialista. Ci troviamo in alta Val di Non, precisamente a Coredo. L'esposizione è sud-est, l'impianto è ad alberello con rese molto basse. Il terreno è Dolomia, una particolare roccia ricca di sali minerali che caratterizza l'arco alpino dolomitico.
LA PERSONA | Nicola Biasi è un giovane enologo trentino che si è specializzato soprattutto sulla vinificazione delle uve Piwi, sigla che in tedesco (Pilzwiederstandfaedige) significa "resistente alle malattie fungine"; vitigni ibridi capaci di opporsi spontaneamente a oidio e peronospera per colture rispettose della naturalità, decisamente ecosostenibili. Da qualche anno ha fondato la Resistenti Nicola Biasi, progetto che mette insieme diverse aziende del triveneto che coltivano (e credono) nelle varietà resistenti. Vin de la Neu nasce nelle campagne di casa sua, una minuscola vigna sperimentale che fa nascere un grande vino di culto.
IL VINO | Nonostante i due anni di età il vino mostra ancora un giallo paglierino con riflessi verdi, sintomo dei bianchi che hanno ben poca paura di invecchiare. Il naso è un tripudio di gioventù: sentori di agrumi si alternano a tocchi di fiori bianchi, su un fondo di erbe di montagna di gran fascino. In bocca è fresco, tagliente, ma dotato di un bel corpo avvolgente e cremoso che dà equilibrio e armonia. Fantastico il finale, sapido, profondo, pulito e vibrante. La vinificazione viene fatta in vasche di cemento non vetrificato, mentre la fermentazione avviene in barrique da 225 litri, le stesse in cui il vino affina per un anno circa.