LA VIGNA | Ci troviamo nel comune di Trento e le vigne sono ubicate a circa 500 metri sul livello del mare, sulle pendici del Monte Calisio, la cui sommità arriva a 1097 metri. Le località dove si trovano le vigne sono Mojà, Tavernaro e Villamontagna. Il microclima è quello tipico della Denominazione Trento, un areale dove si alternano temperature più mediterranee a correnti alpine decisamente fresche. Questo comporta importanti escursioni termiche, soprattutto durante il periodo vegetativo delle piante. In più il calore estivo non è mai eccessivo, per la presenza costante dell'Ora del Garda, un vento che prende il nome dal lago in cui si sviluppa. Infine, il suolo. È dolomitico di origine glaciale, molto ben drenato e a prevalenza di scheletro, ideale quindi per coltivare uve che daranno nel bicchiere finezza, eleganza e tanta freschezza.
LE PERSONE | "Etyssa nasce dalla condivisione di un sogno" leggiamo nel loro sito. Un sogno di quattro ragazzi, amici, diventati soci nel segno del segno di una bollicina di alta qualità che doveva esprimere la forza e il carattere dei grandi vini di montagna. Il sogno è diventato realtà ed è così che Giovanni, Malcolm, Stefano e Federico, con la vendemmia 2012, mettono sul mercato Etyssa: un'unica etichetta, dal numero progressivo, rigorosamente millesimata in modo che potesse esprimere tutte le peculiarità dell'annata. Ma alcune bottiglie vengono lasciate riposare in cantina, non sboccate, ed è così che nasce la Riserva, arrivata ora alla seconda versione, frutto del millesimo 2013, sboccato dopo 105 mesi sui lieviti.
IL VINO | Due grammi di zucchero, vino base che affina in acciaio e tonneaux, sboccatura nella primavera del 2023. Ecco i numeri della seconda versione di Etyssa Riserva, una grande bollicina, finissima, tesa e vibrante d'acidità e dal finale sapido incredibile. I profumi non possono che ricordare il pan brioche, ma poi sono le note di fiori bianchi, agrumi e i tocchi erbacei a prevalere. La bocca come detto è un tripudio d'eleganza, ma è anche lunga e saporita: la carbonica è raffinatissima e segna il palato senza cedere mai e il finale, profondo, lascia la bocca pulita e sulle note floreali percepite al naso. Grande versione quindi che di certo possiamo dimenticare per diversi anni in cantina.