LA VIGNA | Mezzo ettaro di vigneto a Francavilla al mare, su suolo sabbioso, interamente circondato da boschi. L'impianto di allevamento è il classico tendone, le piante hanno circa 25 anni di età, la pendenza feroce. La particolarità di questi grappoli, ci spiega Fausto, è nella dimensione degli acini, sensibilmente ridotta rispetto alla media della varietà. Quando raggiungono la piena maturazione assumono tonalità quasi rosa. Il nome del vino, diverto, riporta al significato latino: divertere, volgere altrove, si tratta infatti di un esperimento portato avanti da un'azienda che negli anni ci ha deliziato con una gamma squisitamente territoriale e di serissima costanza nel tempo.
LE PERSONE | Il progetto di Adriana Galasso e Fausto Albanesi prende il via nel 1999, quando i due decidono di cambiare vita per iniziare a produrre vino. Siamo a Loreto Aprutino, una delle capitali del vino abruzzese: il vigneto si compone di oltre venti ettari, condotti in biologico, a circa 300 metri di altitudine sulle prime propaggini dell'Appenino, con il microclima influenzato dalle correnti che arrivano sia dal Gran Sasso, sia dall'Adriatico. Montepulciano, trebbiano e pecorino costituiscono la piattaforma ampelografica da cui Fausto e Adriana traggono l'ottima materia prima per le loro etichette espressive e spontanee.
IL VINO | Le uve trebbiano rimangono a contatto per circa un anno sulle fecce in botti di ceramica Clayver, l'annata 2021 è stata imbottiglia nell'ottobre 2022. Siamo davanti a un vino che esprime un carattere solare netto, i profumi ricordano il grano e la camomilla, poi esce fuori una pesca matura. La bocca è ricca, calda, avvolgente, potente, di notevole espansione aromatica e allungo. Nella seconda parte di bocca sviluppa una traccia delicatamente fumé, di mandorla tostata e nocciola; chiude pieno e succoso su sensazioni fruttate e rimandi di tè.