LA VIGNA | Il vino che vi presentiamo è ottenuto da una vigna prefillossera, allevata a piede franco con un’età delle piante di 130 anni, come attesta uno studio portato avanti dall’Università di Perugia. È un piccolo appezzamento costituito da 70 piante, allevate con l’antico sistema della vite maritata. Le piante di vite sono sorrette da sostegni vivi, in questo caso acero campestre, e le viti fruttificano a circa tre metri di altezza. La peculiarità di questo sistema di allevamento risiede nel fatto che il vigneto si sviluppa nello spazio a 360 gradi e non con il tipico allineamento della viticoltura specializzata. Il vigneto si trova lungo la valle Spoletana, in Località Madonna della Stella all’interno del Comune di Montefalco culla del Trebbiano Spoletino. Il suolo su cui poggia il vigneto si caratterizza per la presenza di limo e argilla in una zona in cui, in età preistorica, vi era un vasto lago.
LE PERSONE | “Il nome – leggiamo sul sito - rimanda a Thadea, una giovane principessa, figlia naturale dell’Imperatore Carlo V, che visse a Montefalco nel XVI secolo: Thadea, come la maggior parte delle ragazze a quel tempo, non ha potuto decidere del suo futuro. La storia di Thadea ci aiuta a capire che le donne nei secoli passati hanno avuto ben poca possibilità di scegliere il loro destino. Questo è purtroppo vero in molte parti del mondo anche ai giorni nostri. Anche la viticoltura è un settore ancora a predominanza maschile: per Le Thadee cerchiamo e incoraggiamo fortemente una stretta collaborazione tra i generi in tutte le posizioni operative, con l’obiettivo di produrre vini con caratteristiche peculiari e allettanti per il gusto di uomini e donne.” La cantina è stata fondata da Gianfranco Natali e ora si avvale di una squadra di tutto rispetto composto da Massimo Giacchi e Elisa Martelli, enologi, Fabio Burroni, agronomo, Alessia Natali, socia e responsabile marketing, comunicazione ed eventi, e Stefania Ricci, responsabile amministrativa. L’azienda è nata di recente, grazie all’acquisizione di diversi vigneti nell’areale di Montefalco: si lavora secondo i dettami del biologico e si punta a mettere sul mercato vini molto autentici che siano il vero specchio di ciò che le uve tradizionali offrono da queste parti.
IL VINO | Di colore giallo paglierino con riflessi oro, regala un naso che fin da subito stupisce per la sua complessità: da un lato si avvertono le note primarie, di frutto giallo che riportano a un vino giovane e vitale, dall’altra le note che iniziano a virare col passare del tempo e ricordano spezie orientali, resine nobili, fiori secchi e cenni di idrocarburo. La bocca è sinuosa, avvolge il palato, fin dall’ingresso il vino è molto pulito e vibrante, la progressione è tutta giocata sulla sapidità e il gran sapore finale è scandito da una bellissima spalla acida che sorregge il sorso e lo rende elegantissimo. Grande vino da bere subito o conservare per diversi anni.