LA VIGNA | Il lavoro di zonazione procede spedito in casa Argiano. Dopo il primo cru di Brunello, il Vigna del Suolo (premiato come Rosso dell'Anno nella versione 2016 nella nostra guida Vini), scocca l'ora di una seconda uscita. Si tratta di una vigna adiacente, impiantata a guyot nel 2015, che insiste su suoli argillosi e calcarei. "Un metro e mezzo sottoterra troviamo delle marne di calcare che danno sicuramente complessità al vino. Siamo partiti con la 2019 perché aspettavamo un'annata all'altezza per un sangiovese con grande potenziale d'invecchiamento", ci dice Bernardino Sani. Il vino matura per circa 18 mesi in botti da 15hl per poi affinare 12 mesi in bottiglia. 3.000 bottiglie prodotte.
LE PERSONE | I vini di Argiano sono conosciuti già dalla fine del '500, quando la nobile famiglia dei Pecci costruì la bellissima villa con l'annessa cantina, che ancor oggi funge da direzione aziendale. Dal 2013 la tenuta è di proprietà dell'imprenditore brasiliano André Esteves, che ne ha rilanciato la produzione vinicola, affidandola a Bernardino Sani e Francesco Monari. Adesso Argiano è una delle aziende più ecosostenibili del comprensorio ilcinese, plastic free dal 2019, pratica un'agricoltura organica bandendo persino gli insetticidi naturali, e riutilizza, riciclandoli, tutti gli scarti della lavorazione di cantina. Lo stile è sempre più fine e misurati, per vini di carattere e splendida finezza aromatica.
Il VINO | Stacca molto dal Rosso di Montalcino ‘classico' aziendale. Il profilo è più scuro, già nel colore, con profumi molto fragranti di macchia mediterranea, richiami balsamici, ginepro e pepe di Sichuan, ma anche un rimando di terra e arancia sanguinella. La bocca ha una progressione piacevolissima, ritmata da tannini fini e setosi, in un sottofondo speziato che cresce d'intensità e freschezza. Ottima la pulizia gustativa complessiva, il finale è di tè nero e menta. E' la prima uscita e la vigna è del 2015: siamo davanti a qualcosa di impressionante.