LA VIGNA | Ci sono i cru, i lieu-dit, le unità geografiche così come le menzioni geografiche aggiuntive. Poi abbiamo sas ghiradas. Sì, proprio così: anche Mamoiada, tramite l’associazione di produttori Mamojà, crea la sua classificazione dei vigneti, specie per dare valore agli appezzamenti storici impiantati decenni fa. Ghirada Garaunele 1920 è addirittura qualcosa in più. È una piccola porzione della Garaunele, vigna piantata poco più di un secolo fa e il nome 1920 è lì a dimostrarlo. Parliamo di circa un ettaro a 650 metri, coltivato unicamente con uve cannonau ad alberello. Suolo ricco di scheletro, disfacimento granitico e un microclima unico, con forti escursioni termiche, a condizionare uve e bicchiere.
LA PERSONA |“Ghirada Garaunele 1920 è il nostro omaggio alle nostre radici e al lavoro dei nostri avi, coloro che con dedizione, sacrificio e lungimiranza ci hanno trasmesso la passione per il nostro territorio e per la viticoltura mamoiadina” ci dicono Giorgio Gaia e Piercarlo Sotgiu, soci e titolari di questa piccola realtà artigiana che, qualche anno fa, ha deciso di iniziare a imbottigliare una produzione che veniva fatta da diverso tempo, ma solo venduta sfusa. Vinzas Artas significa Vigne Alte e rende chiare l’idea di appezzamenti che si trovano a oltre 650 metri sul mare in piena Barbagia. Cinque ettari in tutto che Giorgio e Piercarlo coltivano con passione al fine di ottenere vini sinceri e autentici, vero specchio delle vigne da cui provengono.
IL VINO | Fermenta spontaneamente grazie a lieviti indigeni in piccoli contenitori aperti, poi solo brevi follature manuali e affinamento per un anno in legno. Garaunele 1920 è testimone di pratiche semplici e artigiane, volte a lasciar parlare ciò che la natura ha fatto in vigna. Della 2020 sono state prodotte circa 600 bottiglie. Profuma di macchia mediterranea, il frutto è rosso e si confonde con tocchi di rosa passita, cenni di cacao, così come di agrume scuro ed erbe amare. La bocca è cremosa, il tannino delicatissimo, morbido e maturo. La regia gustativa ce la regala la freschezza acida, capace di spingere il sorso in profondità e di regalare finezza e tanta eleganza, nonostante la forza che certo non manca. Vino di gran carattere che esprime alla perfezione il terroir di Mamoiada e le sue piante antiche.