LA VIGNA | "Aspettavamo un'annata giusta per lanciare per la prima volta questo cru, vinifichiamo solo una piccola parte di una vigna di meno di due ettari, le piante hanno tra i 85 e i 90 anni di età sui 650 metri di quota. Quando abbiamo comprato quest'appezzamento le viti erano interamente coperte da vegetazione, all'inizio si pensava che non avrebbero ripreso a produrre, invece eccoci qui a raccontarne i frutti", ci racconta Michele Faro. Siamo sul versante nord dell'Etna, nel comune di Castiglione di Sicilia, tra alberelli di nerello mascalese e cappuccio che affondano sulla sabbia nera dell'Etna, ricca di scheletro ed elementi minerali. Le uve sono vinificate in vasche di cemento e maturano per circa 14 mesi in tonneaux di rovere francese.
LA PERSONA | L'elegante cantina dei fratelli Mario e Michele Faro, nata nel 2005, può contare su una trentina di ettari sparsi alcune delle migliori contrade etnee: Rampante, Santo Spirito, Feudo di Mezzo e Zottorinotto, sul versante nord; mentre quella con viti a piede franco di Caselle è l'unica, a sud, da cui nasce il cru bianco Sant'Andrea (altro vino raro che v'invitiamo a scoprire). Solo solo i frutti delle più vecchie (in questo caso si tratta anche di impianti centenari e prefillossera) vengono imbottigliati singolarmente, mentre quelli da impianti più giovani vengono usati, come Zottorinotto, per il rosato o gli entry level. Si tratta in gran parte di piccoli appezzamenti, costituiti da vecchie vigne ad alberello (in alcuni casi a piede franco), che vanno dal mezzo secolo sino a oltre i 100 anni di età, per vini dal fascino unico.
IL VINO | Splende già a pochi mesi dell'imbottigliamento. I profumi sono scuri, di grafite, liquirizia e radici, accanto a invitanti e tipici toni di more selvatiche. La bocca è insieme polposa e infiltrante, ricca e dinamica, il frutto è perfettamente maturo, il tannino è cremoso e progressivo. Abbina perfettamente due anime, una più fresca e vibrante con toni vividi di melograno, e l'altra più polposa e speziata, per una beva elegante e scorrevole, di grande carattere. Ha un incedere raffinato, con un finale scuro, sapido, di perfetto allungo finale ed equilibrio d'insieme. Stilisticamente si pone esattamente a metà strada tra l'indole eterea della contrada Santo Spirito e la profondità della contrada Rampante.