LA VIGNA | Terrazzamenti a picco sul mare e una vista panoramica da vertigini. Siamo nei dintorni di Vernazza, dove le vigne si sviluppano su pareti collinari quasi verticali. I vigneti di Fossà, Contra, Lamma, da cui provengono le uve di questo Sciacchetrà sono sospesi su tribune che si sporgono sul Mar Ligure. Per chi si occupa della vendemmia e la cura delle vigne sono a disposizione 360 scalini di pietra, un comodo appoggio per salire e scendere a un altitudine compresa tra 30 e 150m slm. Una fotografia che illustra da sola il concetto di una viticoltura estrema.
LE PERSONE | Lise Bertram e Bartolomeo Lercari oltre a condividere la stessa qualifica di agronomi, hanno portato avanti un progetto in comune. Dalla pratica accademica a quella della viticoltura il percorso è in salita, sopratutto quando si tratta di portare avanti una cantina che vede tra i suoi obiettivi quello di recuperare vigneti incolti e costrurire ad uno ad uno muretti a secco. Tuttavia, nelle parole di Lise o Bartolmeo si ritrova sempre il tono soddisfatto di chi un sogno lo ho realizzato.
IL VINO | Sulla retroetichetta si legge n°92 di 400. Non una bottiglia di più. Trae in inganno il colore dai riflessi aranciati rossastri, quasi rubino, da occhio di pernice. Si potrebbe pensare che vengano usate uve rosse e invece no, solo Bosco -in gran parte- e Vermentino. I profumi rimandano al miele, melassa, caramello e una fragrante sfumatura di ciliegia. Un naso invitante, che cambia registro in bocca. La frutta secca, nocciola tostata, ritorna in bocca accompagnata da un sorso ricco e quasi viscoso, la densità è molto alta. Il finale gioca tutto su una sensazione di amarena e cioccolato amaro, con un sottofondo di fiori secchi.