LA VIGNA | Scala Fenicia produce l'unico Capri Doc imbottigliato sull'isola, siamo a due passi dal porto di Marina Grande. I vigneti sono suggestivi, terrazzati, tra muretti a secco e pali di castagno che si alzano cinque metri dal terreno, sopra ci sono i limoni. Insomma, siamo davanti a un vero e proprio giardino mediterraneo che ci lascia riscoprire l'antica vocazione vitivinicola di un'isola oggi interamente votata al turismo. Il vino è frutto di un assemblaggio: greco, localmente chiamato giunchesa (50%), falanghina (30%) e biancolella (20%). Le dimensioni parlano da sole, in totale mezzo ettaro.
LA PERSONA | Tutto nasce dall'intuizione di Andrea Koch, romano, alle spalle una laurea in filosofia e una netta vocazione per la musica. Il nome della sua piccola cantina si ricollega all'antica scala fenicia, che tramite una lunga e ripida scalinata collega il porto di Marina Grande e il centro abitato di Anacapri. Andrea ha fatto suoi gli insegnamenti del vignaiolo Luigi Esposito, che si è preso cura di queste vecchie piante, per un bianco che rende onore alla tradizione vitivinicola dell'isola, che ha conosciuto numeri e dimensioni molto diversi da quelli attuali. Basta considerare che la Doc è arrivata già nel 1977.
IL VINO | Il Capri Bianco matura in vasche d'acciaio e affina in bottiglia fino al maggio dell'anno successivo alla vendemmia prima della messa in commercio. Il naso è molto originale, spazia tra toni leggeri d'idrocarburi, pietra focaia e deliate sensazioni iodate; il frutto è solo sullo sfondo. Il palato? Sembra di bere roccia liquida. E' intriso di sensazioni minerali, richiami di erbe mediterranee e un finale delicatamente agrumato di lunghissima persistenza. Originale, sfumato, ha passo muschiato e un ritmo candenzato molto affascinante.