LA VIGNA | Siamo in Alto Adige, nella media valle dell'Adige, le vigne insistono su un vecchio ghiacciaio tra pareti di rocce porfiriche rosse. A nord la cresta alpina assicura una fresca brezza stemperata dall'aria mite della pianura padana, per un microclima insolitamente mediterraneo considerando l'altitudine. Il progetto Rarity nasce grazie a Sebastian Stocker, ex enologo della cantina, che decise di far maturare più a lungo i vini sui lieviti fini. Le annate migliori scelte per le Rarità affinano prima in botti di rovere per un anno, dopodiché vengono travasate in piccoli fusti d'acciaio da 2.500 litri, dove rimangono da 10 a 30 anni. Per poi affinare con un ulteriore riposo in bottiglia tra i 4-5 anni. Attualmente, con questo metodo stanno invecchiando in fusti d'acciaio 16 annate, che risalgono fino al 1979. Il novero dei vitigni comprende il Pinot bianco, lo Chardonnay, il Sauvignon blanc e l'uvaggio Terlaner. Ogni anno, si rendono disponibili 3.330 bottiglie di vini rari.
LA PERSONA | La cooperativa di Terlano è protagonista del territorio che si espande fra il comune da cui prende il nome e Bolzano, con vigneti distribuiti sia sul versante orientale della vallata, dove i suoli sono principalmente porfirici, sia su quello meridionale, caratterizzato dalla predominanza dei terreni calcarei. In cantina Rudi Kofler e il suo staff gestiscono con attenzione e sensibilità le uve maturate su giaciture così diverse, dando vita ad una gamma di vini che rispecchia fedelmente i luoghi di origine e sa affrontare con leggiadria la prova del tempo.
IL VINO | Il millesimo è stato tutt'altro che regolare in zona, con violenti temporali a giugno e una maturazione tardiva delle uve. Ma nel bicchiere abbiamo un bianco che già dal colore non dimostra minimante i suoi anni. I profumi ricordano la buccia di limone e la fragranza del tè verde, con un sottofondo elegante di fori bianchi. La bocca è sinuosa, avvolgente sul piano tattile, con toni di pesca e menta che si rincorrono in un quadra di ottima definizione aromatica e freschezza. Il finale è un ricamo armonico, tra toni di mandorla ed erbe di montagna. Ha ancora tanta, tanta vita, davanti a sé.