Il legame della famiglia Di Carlo con il vino affonda le sue radici negli anni Trenta del 1800. In questo lungo periodo sono state diverse le metamorfosi commerciali ma l'idea sottesa a queste trasformazioni è sempre stata la stessa: proiettare l'Abruzzo sul palcoscenico del vino che conta. Vignamadre è l'ultimo progetto messo su da Giannicola Di Carlo e dai figli Federico e Daniele: i vini proposti, a base dei classici autoctoni regionali, sono generosi e tecnicamente ineccepibili. A dimostrarlo il Montepulciano Capo Le Vigne '19: al naso sfoggia profumi di cioccolato fondente e polvere di caffè, sensazioni che nascondono un frutto nero - prugna - maturo e dolce. In bocca la struttura tannica è imponente ma il sorso si divincola grazie a succosità fruttata e lieve sapidità di sottofondo; il finale è dedicato alle note tostate date dai legni di maturazione. Solida struttura tannica anche nel Becco Reale '20, leggermente più rigido, ma dal finale in crescendo. Buono anche il Pecorino Nobu 1830 che amalgama sensazioni di fieno, pesca bianca e ananas su una bocca saporita e golosa.