Elisabetta Fagiuoli è la protagonista di un'avventura enoica straordinaria, che l'ha condotta tra le personalità più autentiche e coerenti del vino italiano. Un caso raro di assoluto rigore interpretativo, in cui i vini stessi sono i testimoni di un lavoro quasi "filologico", non cedendo mai alle mode passeggere, alle facili lusinghe del mercato o a contraddittorie mediazioni. E la Vernaccia di San Gimignano sarebbe davvero più povera senza gli splendidi vini di Montenidoli. La Vernaccia di San Gimignano Carato '21 - il cui nome fu suggerito da Luigi Veronelli a sottolineare da un lato il legame con la tradizione dei "caratelli" toscani e dall'altro il suo essere vino prezioso - ha bagaglio aromatico floreale e iodato con tocchi leggeri di spezia. Il sorso è fitto, cremoso e guidato da una piacevole vena amaricante che si chiude in un finale su ricordi di amaretto. La Vernaccia di San Gimignano Fiore '22 non delude, segnalandosi per un sorso polposo e profumi di ginestra, mela e sidro.