Nonostante l'area vitata sia notevolmente aumentata negli ultimi decenni, estendendosi anche nella parte costiera, il territorio del Lazio tradizionalmente dedicato alla viticoltura si concentrava soprattutto nelle zone collinari, in gran parte di origine vulcanica: erano queste le terre che prima gli Etruschi, e poi i Romani, sfuttarono per produrre il loro vino nell'antichità. Nel mosaico di denominazioni più o meno conosciute, di territori e vitigni, è facile perdere la bussola; nota positiva però, è che l'eccellenza qui nel Lazio è reperibile in diverse zone: così si va dalle porte di Roma alle isole pontine, dalle spiagge di Anzio ai calanchi viterbesi, dai Castelli Romani alle colline della Tuscia, passando per la provincia di Frosinone e la Ciociaria.
Qui di seguito abbiamo provato a dare qualche coordinata per muoversi attraverso i vini laziali dal miglior rapporto qualità prezzo: ne è venuta fuori una lista interessante fatta soprattutto di vini da vitigni autoctoni. Così troverete il cesanese, l'autoctono rosso più importante della regione; la malvasia del Lazio, il bombino e il trebbiano, che rientrano nei blend di Frascati; il bellone, uva bianca quasi dimenticata e oggi sempre più alla ribalta, anche nelle vinificazioni in purezza; o il grechetto, che tinge di bianco i vigneti della parte settentrionale della regione. Un piccolo spazio in questo breve itinerario è lasciato anche ai vitigni internazionali, in questo caso merlot e un blend di chardonnay e sauvignon, a ricordare che buona parte del vigneto regionale, comunque, è occupata da quote consistenti di uve internazionali.