La pasta delle Dolomiti. Una storia che si nutre delle montagne
Acqua sorgiva, aria purissima e semole selezionate. Si consuma tra le montagne trentine, ai piedi delle Dolomiti della Val di Fiemme, la storia di un'eccellenza che sfida le difficoltà dell'alta quota per nutrirsi del rapporto privilegiato con la natura. Un dialogo lungo oltre un secolo che ha saputo fare del rispetto per l'ambiente un punto di forza da ritrovare nel piatto, quando la pasta Felicetti incontra la creazione di uno chef – sono tanti i protagonisti della cucina d'autore italiana che hanno scelto di scommettere sulla linea biologica Monograno – o finisce sulle tavole degli italiani (con oltre 200 formati diversi). Ma la storia del Pastificio Felicetti è anche il racconto di un album di famiglia che comincia nel 1908 e arriva fino ai giorni nostri con la stessa fiducia di un tempo nei valori che hanno fatto il successo dell'azienda e continuano a ispirare gli sviluppi futuri. Ecco come questa realtà trentina ha saputo costruirsi una reputazione solida (anche all'estero) approfittando dei benefici di una latitudine inconsueta, ma non per questo meno favorevole.
Il Trentino a tavola
La pasta del Nord è solo uno dei molteplici prodotti che il Trentino sa offrire al viaggiatore goloso, sempre in cerca di specialità enogastronomiche da scoprire e riportare a casa con sé. Meta per tutte le stagioni, nel periodo invernale le valli che circondano Trento pullulano di attività per provetti (e aspiranti) sciatori, ma non trascurano chi vuole semplicemente concedersi un po' di relax tra panorami incontaminati, magari spostandosi semplicemente tra una tavola e l'altra, affascinato dalla ricchezza del patrimonio gastronomico locale.
Succhi di frutta o salumi?
Proprio al capoluogo trentino – l'elegante cittadina raccolta intorno al Castello del Buonconsiglio – la realtà di T.V.B., un altro fiore all'occhiello dell'alimentazione sana e salutare che non rinuncia al gusto. La giovane azienda, fondata poco più di 5 anni fa all'insegna della genuinità, condivide con la realtà ben più consolidata del Pastificio Felicetti la medesima attitudine alla qualità, realizzando un prodotto semplice e puro come suggeriscono slogan e grafica dei succhi di “pura frutta&basta”. Frullati privi di zuccheri aggiunti per chi si vuole bene.
Ma questa propensione alla valorizzazione di materie prime certificate, di provenienza certa e genuina, sembra attraversare come un fil rouge buona parte dell'offerta gastronomica del territorio trentino, anche quando l'esito di questi sforzi restituisce risultati apparentemente molto distanti fra loro. Non è forse questo il vantaggio di spostarsi alla scoperta di un luogo che ha molto da offrire? E così, a chi fosse più attratto dai piaceri della tavola tradizionale, fin quasi a scavare tra i segreti del folclore gastronomico locale, basterà spostarsi qualche chilometro fuori città, in località Sopramonte, per scoprire il più antico salumificio del Trentino. Fu Giannello Belli, nella prima metà dell'Ottocento, ad avviare la produzione della Salumeria Belli, che oggi vanta sei generazioni di ricette e tecniche di stagionatura tramandate di padre in figlio. E la prova si tocca con mano, all'assaggio di salami, soppresse, luganeghe di puro suino (ma anche d'asino, cavallo, cervo, capriolo), speck stagionato fino a 11 mesi, mortandela e kaminwurzen. Un paradiso per gli appassionati di insaccati e prodotti stagionati che rivive anche nel punto vendita di Trento, dove la bottega di famiglia si affaccia con le sue vetrine nel cuore della città.
Bere bene. Dal vino alla grappa
Peraltro, l'abbinamento con un buon calice di vino non è mai stato così semplice. Cantine e consorzi locali costituiscono un ottimo rifugio per chi vuole concludere in bellezza una giornata trascorsa all'aria aperta, tra visite culturali, escursioni nella natura e sciate corroboranti. Mentre i più curiosi ameranno le storie di alambicchi a antiche tradizioni custodite dalla Distilleria Bertagnolli, che produce grappe e distillati da vinacce trentine dal lontano 1870 e può vantare un primato importante sulla strada per la modernizzazione degli impianti di produzione, prima distilleria a bagnomaria computerizzata in Europa (dagli anni Novanta). In visita all'azienda, approfittate per assaggiare una grappa di Teroldego, Nosiola o Marzemino (con moderazione), prima di rimettervi in viaggio verso una nuova tappa gastronomica. Avrete solo l'imbarazzo della scelta.