Lì dove un tempo hanno soggiornato o sono transitati Hemingway, Napoleone e D’Annunzio, oggi è scoppiata la guerra, una accesa disfida che vede in campo due colossi: da una parte i conti Guarienti di Brenzone, nobile famiglia veronese, dall’altra il re del tortellino Giovani Rana. Motivo della contesa è Punta San Vigilio, perla della sponda del lago di Garda, per la cui spartizione - secondo quanto riporta il Corriere della Sera - i due rivali si sono denunciati reciprocamente in più round accumulando circa una ventina di ricorsi al Tar. L’ultimo fronte è stato quello della destinazione d’uso della porzione di proprietà della famiglia Rana, sulla quale vuole costruire un ristorante stellato e un albergo con 6 suites con vista sulla baia delle Sirene.
La battaglia legale tra i conti e il re del tortellino
I fratelli Guarienti, eredi del titolo nobiliare, della villa e di una parte del borgo, però, non ci stanno assolutamente e sono decisi a respingere «ogni ipotesi di stravolgimento di questo tesoro monumentale» continuando la via dei tribunali. E le carte bollate serviranno loro: infatti, come riporta il Corriere, dopo che l’architetto che si occupa della ristrutturazione ha rassicurato che «saremo rispettosi come ci viene chiesto e come vogliamo per primi noi» e che «l’unica “aggiunta” sarà un pontile di 22 metri carico-scarico per gli ospiti, non un centimetro cubico in più, e il ripristino dell’uliveto», la soprintendenza, il sindaco Davide Bendinelli e il Tar, hanno tutti detto di sì.
Perché si è arrivati allo scontro
Punta San Vigilio è da sempre di proprietà dei conti Guarienti di Brenzone. Nel 2006 la proprietà è passata ai tre figli Guariente, Agostino ed Emanuela. Cosa c’entra, allora, Giovanni Rana in tutto questo? L’industriale nel 1994 aveva affittato la villa principale, dove è rimasto fino al 2018. Rana avrebbe voluto tanto acquistarla, ma il contratto non gli venne rinnovato. In quei 24 anni, però, era riuscito ad acquisire tutte le proprietà toccate nella successione ad Emanuela: gran parte in terreni agricoli e gli annessi rustici dei palazzi principali. Ed è proprio in quei rustici, situati di fronte e di lato alla villa centrale dove abita Guariente Guarienti, che Rana, dopo il restauro, vuole realizzare un ristorante e un albergo.
Davanti alle gru, Guariente non ce l'ha più fatta e, a febbraio, ha postato un video sui social, divenuto virale, nel quale mostrava quello che secondo lui diventerà un ecomostro, inorridendo nel pensare che tutta quella bellezza sarà stravolta, ma soprattutto che qualcuno abbia approvato i progetti. Ed è sempre lui che chiede una sollevazione popolare contro quello scempio.
Uno scontro che si è fatto anche politico, con le opposizioni che si sono lanciate addosso al sindaco di Garda, Davide Bendinelli, il quale però rivendica la sua decisione. In un video anche lui sui social replica e spiega la motivazione del suo sì dato perché il progetto non prevede nessuna richiesta di nuova cubatura che, peraltro, il Comune, in ogni caso, non avrebbe mai rilasciato.
La disfida non è affatto terminata
E sul timore dei conti e degli ambientalisti «per gli ulivi sradicati», il primo cittadino rassicura che nessuno ha sradicato niente, ma che le piante sono semplicemente state spostate temporaneamente, schedate e numerate e che verranno riposizionate esattamente dove erano prima, una volta terminati i lavori. Ma i Guarienti non sono affatto convinti. E gli ambientalisti nemmeno. Le carte bollate fremono e sono pronte per riprendere a partire. La disfida non è affatto terminata.
