Ormai siamo tutti gin lovers. Che si tratti di una reale preferenza, di una curiosità o di semplice voglia di sentirsi al passo con la moda, prima o poi vi capiterà di trovarvi davanti a un bancone e dover rispondere all’insidiosa domanda: “Che gin desidera?”.
La moltiplicazione dei Gin
Un tempo non troppo lontano per scovare un gin in una bottigliera o alle spalle di un barman in attesa di risposta per farvi il gin tonic, occorreva guardare in un angolino e avremmo visto 4-5 bottiglie disperatamente in cerca di attirare con colori sgargianti: c'era “Quella Blu” o “Quella Verde”. Poi arrivò “Quella Nera” e le cose cominciarono a cambiare: una moltitudine di colori e forme cominciarono a invadere le bottigliere dei bar. Su ognuna di esse la scritta “Gin”: prodotti provenienti da tutto il mondo, con gusti ricercati e talvolta ai limiti del ridicolo. Gin locali, gin rurali, gin colorati, gin corretti, gin macchiati e gin al latte di soia.
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Gin & Tonic: un decalogo in 6 punti
La risposta alla domanda del barista che vi chiede quale Gin preferite, una domanda così innocente, è per questi motivi diventata complicata. Ecco un piccolo vademecum per districarsi in questo mare di ginepro.
1. Conosci i tuoi gusti
Conoscere i tuoi gusti è fondamentale. Sei più da gin secco, asciutto e tagliente o preferisci una cascata di fiori nel bicchiere? Sei un amante del ginepro forte o ti incantano le note agrumate? Vuoi fingere di essere in piazzetta a Ischia oppure stai camminando in mezzo ai profumi delle Alpi? Se ancora non hai la risposta a nessuna di queste domande, passa direttamente al secondo punto.
2. Fidati del barman
I barman sono gli sherpa nel mondo dei cocktail, pronti a guidarti verso la vetta del gin perfetto. Se sei indeciso, descrivi cosa ti piace e lascia che il barman ti sorprenda. Non chiedergli cosa piace a lui, perché il più delle volte non piacerà a te. Oltre ad aiutarlo descrivendo il gusto che cerchi, un'informazione che puoi dare per fare un favore ad entrambi è anche definire un range di prezzo: talvolta un semplice Gin Tonic può costare cifre che non si ha voglia di spendere, e non c'è nulla di male. Mettendo le cose in chiaro, aiuterai anche lui a restringere il campo e consigliare la cosa giusta.
3. Capisci il contesto
Non è elemento secondario: sei in un buon cocktail bar o nel pub sotto casa? Se dietro il barman le bottiglie di gin sono molte, può darsi che ci sia qualcosa di inesplorato che vale la pena di conoscere. Potrebbe essere un gin locale e artigianale, che magari avrai occasione di provare solo lì. Diversamente, se sei in un locale più informale e con una scelta ridotta, affidati alle grandi marche, magari con quel pizzico di curiosità in più verso qualcosa che non hai già assaggiato. Non pensare mai che un gin “industriale” sia peggiore di uno “artigianale” prodotto in piccoli lotti. In estrema sintesi ci sono solo due tipi di prodotti: quelli fatti bene e quelli fatti male. E la possibilità di scelta è ampia.
4. Abbinare al cocktail (non solo gin tonic)
È vero che 9 volte su 10 si parla di Gin Tonic e la decima è un Cocktail Martini, ma il gin è un grande amico dei cocktail e la scelta può veramente fare la differenza nella ricetta di un drink. Un Negroni starà bene con un gin che sa di cardamomo e citronella? Probabilmente no; meglio un profilo più classico. Un Gin Basil Smash può andare bene con un gin lievemente sapido, con acqua di mare? Certo che sì. E un Martini? Un cocktail Martini è un prodotto sartoriale, ma fatevi un favore ed accettate un consiglio un po' conservatore: puntate su un London Dry, bello gineproso, e non ve ne pentirete.
5. Esplora!
La vita è troppo breve per bere sempre lo stesso gin! È giusto avere preferenze e cullarsi nella propria zona di comfort, però forse il grande fascino che ultimamente questo distillato esercita sta proprio nella sua varietà. Una volta che hai chiaro che genere di gusto ti è più affine, comincia a esplorare. Solo in Italia vengono prodotti centinaia di gin e ora possiamo dire che sono quasi tutti quantomeno potabili. Anzi, ci sono delle vere eccellenze che aspettano solo di essere scoperte.
6. Questioni di stile
Ormai non è più tanto necessario considerare la provenienza geografica di un gin, a meno che quello non dichiari di utilizzare botaniche specifiche di un territorio. Potenzialmente si può arrivare a fare un gin con spezie che vengono da tutto il mondo, e molto spesso è così. In Italia siamo famosi per il ginepro, l'iris e gli agrumi di cui produciamo le più pregiate varietà. Ma gran parte delle spezie più utilizzate vengono da altri continenti. Per cui, quando devi scegliere, cerca di capire in che modo è stato fatto il gin: è un London Dry? È un compound fatto per infusione? È un Dry Gin? Ogni stile ha pregi e difetti: conoscerli è utile nella scelta.
