«Una rappresentazione magnifica della grande biodiversità italiana». E’ questa la definizione che Oscar Farinetti, ex patron di Eataly, che ora detiene il 100% della nuova società di gestione, utilizza per descrivere Grand Tour Italia, il mega progetto dedicato al cibo che nascerà a Bologna sulle ceneri di Fico, acronimo che sta per “Fabbrica Italiana Contadina”, aperto in pompa magna nel 2017 e chiuso, dopo alterne vicende ed una serie di scelte discutibili, a fine del 2023. Apertura prevista per il 5 settembre con un obiettivo ambizioso: «vogliamo riprovarci - racconta Farinetti nella conferenza stampa di presentazione del rebranding della struttura alla periferia della città - e ci aspettiamo un milione e mezzo di visitatori nel primo anno, 500 mila stranieri e trenta milioni di fatturato».
Come sarà Grand Tour Italia a Bologna
Ma i numeri non sono finiti: 50mila metri quadri di spazio, 5mila passi per percorrerli tutti; venti regioni rappresentate con il meglio della storia enogastronomica da gustare, acquistare e studiare. Ancora: sette aule per corsi dedicati all’educazione alimentare, 1200 libri da sfogliare o acquistare a metà prezzo che costituiscono l’ossatura della letteratura italiana, mostre fotografiche dedicate ed eventi a ripetizione sulla storia del cibo. E soprattutto 15 milioni di euro di investimento. «Mentre con il progetto di Fico abbiamo fatto una descrizione verticale del nostro paese, dal singolo prodotto al piatto - chiarisce Farinetti - oggi con questo nuovo progetto intendiamo farne un racconto orizzontale». Una grande passeggiata appunto, i cinquemila passi del logo, nei lunghi corridoi della struttura sovrastati da portici e sotto ai quali ogni regione troverà il modo di raccontarsi attraverso il cibo.
Orto, spazi aperti ed errori passati
«Gli errori sul mancato successo sono tutti miei - ribadisce Farinetti - ma più che di errori vorrei parlare di un “incompiuto”. Voglio andare avanti - continua - qui non ci sono soldi pubblici, ma molte aziende private che hanno investito e soprattutto settanta posti di lavoro da salvare che vorrei, non giro di poco tempo, che raddoppiassero». All’ingesso ci sarà un benvenuto all’emiliana: rosetta con mortadella e un bicchiere di lambrusco a 5 euro per una prima esperienza immersiva. Poi via alla camminata tra le regioni e i sapori tra eventi e manifestazioni folkloristiche. Il divertimento sarà affidato ad una pista di go-kart e a ad un luna park (che si chiamerà Luna Farm, in ricordo alla fattoria didattica). Via gli animali ma spazi aperti dedicati a ulivi, un grande orto, oltre che spazi aperti dove poter pranzare e riposarsi. Tra i partner nazionali ci sono il ministero dell’Agricoltura e quello del Turismo, il patrocinio delle venti regioni italiane, la scuola Holden di Torino che curerà la parte letteraria, Coldiretti per il racconto agroalimentare e Slow Food per quello gastronomico. L’ingresso sarà gratuito, alcune esperienze però a pagamento.