Farinetti ci riprova e a Bologna apre un nuovo parco gastronomico: ecco quando apre Grand Tour Italia

21 Mag 2024, 19:29 | a cura di
L'ex patron di Eataly presenta Grand Tour Italia, il mega progetto dedicato al cibo che nascerà a Bologna sopra le ceneri di FICO chiuso nel 2023 dopo sette anni

«Una rappresentazione magnifica della grande biodiversità italiana». E’ questa la definizione che Oscar Farinetti, ex patron di Eataly, che ora detiene il 100% della nuova società di gestione, utilizza per descrivere Grand Tour Italia, il mega progetto dedicato al cibo che nascerà a Bologna sulle ceneri di Fico, acronimo che sta per “Fabbrica Italiana Contadina”, aperto in pompa magna nel 2017 e chiuso, dopo alterne vicende ed una serie di scelte discutibili, a fine del 2023. Apertura prevista per il 5 settembre con un obiettivo ambizioso: «vogliamo riprovarci - racconta Farinetti nella conferenza stampa di presentazione del rebranding della struttura alla periferia della città - e ci aspettiamo un milione e mezzo di visitatori nel primo anno, 500 mila stranieri e trenta milioni di fatturato».

Come sarà Grand Tour Italia a Bologna

Ma i numeri non sono finiti: 50mila metri quadri di spazio, 5mila passi per percorrerli tutti; venti regioni rappresentate con il meglio della storia enogastronomica da gustare, acquistare e studiare. Ancora: sette aule per corsi dedicati all’educazione alimentare, 1200 libri da sfogliare o acquistare a metà prezzo che costituiscono l’ossatura della letteratura italiana, mostre fotografiche dedicate ed eventi a ripetizione sulla storia del cibo. E soprattutto 15 milioni di euro di investimento. «Mentre con il progetto di Fico abbiamo fatto una descrizione verticale del nostro paese, dal singolo prodotto al piatto - chiarisce Farinetti - oggi con questo nuovo progetto intendiamo farne un racconto orizzontale». Una grande passeggiata appunto, i cinquemila passi del logo, nei lunghi corridoi della struttura sovrastati da portici e sotto ai quali ogni regione troverà il modo di raccontarsi attraverso il cibo.

Orto, spazi aperti ed errori passati

«Gli errori sul mancato successo sono tutti miei - ribadisce Farinetti - ma più che di errori vorrei parlare di un “incompiuto”. Voglio andare avanti - continua - qui non ci sono soldi pubblici, ma molte aziende private che hanno investito e soprattutto settanta posti di lavoro da salvare che vorrei, non giro di poco tempo, che raddoppiassero». All’ingesso ci sarà un benvenuto all’emiliana: rosetta con mortadella e un bicchiere di lambrusco a 5 euro per una prima esperienza immersiva. Poi via alla camminata tra le regioni e i sapori tra eventi e manifestazioni folkloristiche. Il divertimento sarà affidato ad una pista di go-kart e a ad un luna park (che si chiamerà Luna Farm, in ricordo alla fattoria didattica). Via gli animali ma spazi aperti dedicati a ulivi, un grande orto, oltre che spazi aperti dove poter pranzare e riposarsi. Tra i partner nazionali ci sono il ministero dell’Agricoltura e quello del Turismo, il patrocinio delle venti regioni italiane, la scuola Holden di Torino che curerà la parte letteraria, Coldiretti per il racconto agroalimentare e Slow Food per quello gastronomico. L’ingresso sarà gratuito, alcune esperienze però a pagamento.

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