30 anni di Gambero Rosso. Correva l'anno: 2009

15 Dic 2016, 08:44 | a cura di

È l’anno del terribile terremoto in Abruzzo. Sul Gambero si parla di gelato e di chinotto.

È anche l'anno del caso Marrazzo e della rottura fra Berlusconi e Veronica Lario, ma verrà ricordata soprattutto una data: Il 6 aprile, alle 3.32 del mattino, una scossa di magnitudo 6,3 fa tremare la Provincia dell'Aquila causando 309 vittime, 1.500 feriti e 65 mila sfollati. 

 

2009

Nel 2009 la tensione fra Russia e Ucraina diventa preoccupante: a gennaio i russi chiudono la fornitura di gas verso l’Europa, creando forti preoccupazioni fra i governi dei vari paesi che dipendono dal gas russo, compresa l’Italia.

Finisce l’Operazione Piombo fuso, che ha fatto più di 1.200 vittime palestinesi a Gaza.  Mahmud Ahmadinejad è riconfermato Presidente dell'Iran: gli oppositori accusano il governo di brogli e nel Paese si scatenano manifestazioni e instabilità.

Usain Bolt, ai campionati del mondo di atletica leggera 2009 stabilisce il nuovo record dei 100 metri con il tempo di 9.58.Obama annuncia l’accordo tra Fiat e Chrysler.

In Italia a gennaio viene arrestato Giuseppe Setola, camorrista italiano e boss del Clan dei casalesi. Walter Veltroni si dimette da segretario del Pd, mentre Veronica Lario accusa il marito e il “ciarpame senza pudore”, chiedendo il divorzio.

Il 6 aprile, alle 3.32 del mattino, una scossa di magnitudo 6,3 fa tremare la Provincia dell'Aquila causando 309 vittime, 1.500 feriti e 65 mila sfollati. Il 10 aprile si celebrano i funerali di Stato. In estate una serie di devastanti incendi boschivi colpisce la fascia mediterranea dell'Europa, in particolare Sardegna e Spagna. Il David di Donatello va a Gomorra di Matteo Garrone. Lebanon di Samuel Maoz vince il Leone d’Oro. Stretta di mano tra le vedove Pinelli e Calabresi. Muore la scrittrice Fernanda Pivano, aveva 92 anni. Muore la poetessa Alda Merini, 78 anni. Se ne va anche Mike Bongiorno.

Lodo Mondadori: Fininvest viene condannata a versare alla Cir 750 milioni di euro. Scoppia il "caso Marrazzo". La Corte Europea dei diritti dell’uomo dichiara: “Il Crocifisso nelle aule viola la libertà religiosa”. A Milano, durante un’uscita pubblica, Berlusconi viene colpito con un souvenir al volto da un contestatore. A ottobre a Messina e nei dintorni, a causa di nubifragio, una frana devasta due paesi, facendo 35 morti.

Il 2009 si chiude con l’entrata in vigore del Trattato di Lisbona e l’adozione della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea.

 

L'altro gelato

Nel mensile di luglio del Gambero si parla del gelato. Fresco, gustoso, nutriente, vario. Il dessert - ma in molti lo scelgono come merenda o anche come pasto - più amato dagli italiani, e non solo. Complice il grande caldo che nel 2009 è arrivato in anticipo. Oltre 15 chili a persona è il consumo medio annuo di gelato in Italia, inaspettatamente mangiato più al Nord (53,5%) che al Sud (28,3%) e al Centro (18,1). Vince il prodotto artigianale, anche grazie all'aumento delle gelaterie arrivate a quota 35.000. E pure all'estero il gelato made in Italy va a gonfie vele, facendo registrare un +43% nelle esportazioni dirette soprattutto verso Francia, Germania e Spagna. Insomma, quella del 2009 potrebbe essere ricordata come la grande estate del gelato italiano, non solo per la quantità. Tante sono le novità dal punto di vista dei gusti, degli abbinamenti, delle occasioni di consumo e persino della metodologia di preparazione. Tramontati i gusti artificiali dai colori (e sapori) improbabili, tornano in auge quelli a base di prodotti di stagione e locali, magari legati al territorio, che in più hanno il pregio di essere a “km zero”. E se il presidente dell'Associazione Italiana Gelatieri Alberto Pica, al Sigep di Rimini a gennaio, affermava un ritorno ai gusti classici, le ultime notizie sembrerebbero contraddirlo: gelato alla carne, al taleggio e liquirizia, al gamberetto di Santa Margherita… Se per molti il gelato salato è soprattutto un gelato gastronomico, ideale protagonista o complemento di piatti di alta cucina, c'è chi invece ha deciso di mettere in coppetta - o cono - veramente di tutto.

 

La rivincita del chinotto

Nel mensile di agosto si parla invece di chinotto. Dato che sul Wall Street Journal, Eric Felten, uno dei massimi esperti del bere miscelato, autore del celebre How's Your Drink? Cocktails, Culture and the Art of Drinking Well, parlava del chinotto come del più promettente ingrediente per i cocktail, considerata la proprietà amaricante del frutto in grado di sostituire i liquori amari nei drink e citava tra i marchi, oltre al colosso S. Pellegrino, un piccolo produttore di Tortona: Abbondio. Sembrano davvero lontani i tempi in cui sono nate le associazioni di appassionati per tener viva una bevanda a rischio di estinzione, offuscata dal successo della Coca Cola e delle sue sorelle.“Quando siamo nati, a metà anni '90 - ricorda Giovanni Landolfi del Club degli Amici del Chinotto (www. chinotto.com) - il chinotto era quasi sparito, poi abbiamo assistito a un ritorno di interesse da parte delle aziende, a cominciare dalla S. Pellegrino con Chinò, ma anche da aziende relativamente piccole come Neri e Lurisia”. Proprio la Lurisia, che produce una delle migliori acque minerali naturali italiane, ha lanciato al Salone del Gusto le sue due nuove bibite: il Vero Chinotto, fatto con il chinotto di Savona Presidio Slow Food e la Vera Gazzosa con il limone Sfusato di Amalfi. L'idea è quella di rilanciare e valorizzare due bevande della tradizione italiana, utilizzando ingredienti di eccellenza prodotti in zone tipiche, senza far uso di conservanti, coloranti e additivi, rivolgendosi a quei consumatori in grado di apprezzare la qualità ma anche l'autenticità di un prodotto esclusivo. Completamente diversa la storia di Neri (che si contende con S. Pellegrino la paternità del chinotto), una piccola azienda con sede a Capranica in provincia di Viterbo, fondata nel 1949 da Pietro Neri. Il Chinotto Neri ebbe un successo di mercato straordinario negli anni '50 e '60, grazie anche a brillanti strategie di marketing, come la scritta "Chin" con un grande 8 in rilievo sul vetro della bottiglia con lo slogan “Non è chinotto se non c'è l’8”, o l'altro claim giocoso “se bevi Neri … Ne ribevi”.

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