2002
Il 2002 non inizia sotto una buona stella. A gennaio l’Argentina annuncia il default, mentre il presidente George Bush definisce Iran, Iraq e Corea del Nord, l’"asse del male". In Europa inizia a circolare l’euro e a marzo c’è la messa al bando delle monete nazionali. In Venezuela, ad aprile, un colpo di Stato depone il presidente Hugo Chávez. Verrà reintegrato nel suo incarico il 14 aprile, dopo le manifestazioni di massa in suo favore. Ma non tutte le notizie della prima metà dell’anno sono sconfortanti: in Myanmar viene liberata, dopo 19 mesi agli arresti domiciliari, il premio Nobel per la pace e dissidente Aung San Suu Kyi, mentre Vladimir Putin e George Bush firmano al Cremlino un trattato sulla riduzione dei rispettivi armamenti nucleari strategici. A ottobre in Russia 41 guerriglieri ceceni si impadroniscono del teatro Dubrovka di Mosca e prendono in ostaggio più di 800 persone. Tre giorni dopo, un blitz delle forze speciali russe libera il teatro moscovita uccidendo tutti i guerriglieri, ma provoca la morte di 129 ostaggi, a causa dei gas usati per immobilizzare i guerriglieri.
In Italia il Procuratore generale di Milano Borrelli invita i magistrati a “Resistere, resistere, resistere”. A Bologna l'economista e consulente del ministero del Lavoro Marco Biagi viene ucciso dalle Br-Pcc. A marzo nella Capitale una manifestazione nazionale della CGIL contro le modifiche del governo all'articolo 18 porta al Circo Massimo quasi tre milioni di persone. Nanni Moretti bacchetta l'Ulivo:“Con questi dirigenti non vinceremo mai”. Riapre il traforo del Monte Bianco. È un luglio caldo in Italia: mentre si approva la legge costituzionale per il ritorno dei Savoia, il Senato approva la legge Bossi-Fini sull'immigrazione. Tano Badalamenti condannato all’ergastolo per l'omicidio di Peppino Impastato. Un aereo da turismo contro il grattacielo Pirelli a Milano. Muore Pietro Valpreda, 69 anni, l'anarchico accusato e assolto per la strage di Piazza Fontana. Se ne va anche lo scultore Gio Pomodoro, 72 anni.
Le scosse di un violento terremoto in Molise dell'8º grado della Scala Mercalli causano il crollo di una scuola a San Giuliano di Puglia (CB), uccidendo 27 scolari e un'insegnante. Altre due persone muoiono in paese. L’anno si chiude con l’allargamento dell'Unione Europea a dieci nuovi membri - Polonia, Slovenia, Ungheria, Malta, Cipro, Lettonia, Estonia, Lituania, Repubblica Ceca, Repubblica Slovacca - che diventerà effettivo solo il primo maggio del 2004.
Inaugura la Città del gusto a Roma
“Non basta aver assaggiato il lardo di Colonnata o uno Chardonnay barricato per definirsi cultori del buon mangiare e bere. L'ultima frontiera del cibo e del vino di qualità si chiama Città del gusto, voluta e realizzata dal Gambero Rosso, e nascerà a settembre in un ex deposito di grano nel quartiere Ostiense, a Roma, per soddisfare i sogni ma anche il palato degli appassionanti del genere”.
Così l’agenzia di stampa Ansa, alle ore 15.13 del 7 maggio, batte la notizia dell'apertura del nuovo "polo del gusto" capitolino. La mattina s'è tenuta in Campidoglio la conferenza stampa di presentazione, alla presenza del Sindaco Walter Veltroni. Cinque piani per un totale di cinquemila metri quadrati di cucine, aule e laboratori, 2.500 metri quadri di terrazze, 450 mila calorie di fuochi a gas, 500 kilowatt di potenza installata per le cucine elettriche, tremila metri quadrati di soffitti aspiranti per rendere inodori i fumi in uscita dalle cucine. Sono i numeri della potenza di fuoco di questa novità. La Città del gusto è anche l'unica città, come recita lo slogan, “fondata sul sapore” e punta a diventare il palcoscenico delle nuove tendenze enogastronomiche attraverso degli spazi – il "teatro della cucina" come il "laboratorio della pizza" – che ospiteranno esibizioni delle migliori firme della ristorazione italiana ma anche corsi per neofiti e curiosi. Quando nasce, la Città del gusto non ha eguali al mondo. Né a Parigi, né a New York, né altrove. La Città apre ufficialmente i battenti il 22 ottobre.
Il vigneto è l'investimento del futuro
Bolla, Cragnotti, Ferragamo, Panerai, Tipa, Moratti. Sono i Signori del vino, nomi eccellenti dell'industria, della finanza, della moda, dell'economia italiana, imprenditori per i quali ora è diventato (anche) “il vigneto l'investimento del futuro”. Nell'articolo di apertura del Gambero Rosso n. 123 di aprile, al cui tema è dedicata anche la copertina, la rivista traccia, per la firma di Daniele Cernilli, una fotografia del panorama enologico italiano che “è in gran fermento” tanto da dar vita anche ad “agguerrite manovre sul fronte dei mercati internazionali del vino”. “In vigna come in trincea” è l'evocativo titolo. E se Australia e Cile sono in grande espansione, in Italia aziende e gruppi importanti sono a caccia di nuove acquisizioni. Novità ci sono al Sud – segnala la rivista – e in Toscana, “dove Ornellaia diventa americana”. E pure in Friuli: “Sono aziende grandi e famose, italiane e non, che diversificano la loro produzione e iniziano a investire in regioni e in aree che non facevano parte, fino a qualche anno fa, delle loro strategie di fondo”.