The Old vine registry è il primo e più autorevole database al mondo di vigneti che raccoglie e cataloga le vecchie viti. Già a inizio 2025 il numero è salito a oltre 4mila voci, provenienti da ben 39 Paesi, per complessivi 11.900 ettari. Dall'Italia ce ne sono 380.
Viti storiche, appartenenti a imprese vitivinicole attive, che hanno alle spalle anche più di cento anni, sparse per il mondo e raccolte dettagliatamente nel sito ufficiale, liberamente consultabile, con l'obiettivo di arrivare entro il 2027 a quota 10mila vigne. Il registro include vigneti che hanno oltre 35 anni di età. Attualmente, a gennaio 2025, quelle sul territorio italiano sono 380. Nato con circa 2.800 viti nel 2023, rappresenta un'opera collettiva messa a disposizione di un pubblico che va dalle industrie del vino ai consumatori fino al mondo accademico, con obiettivi di salvaguardia e conoscenza.
La grande vetrina che li raccoglie consente sia di conoscere le tipologie e i luoghi che custodiscono le viti ma anche di acquistare i prodotti che nascono in quelle particolari realtà. Il portale che ospita il registro è di proprietà della Old vine conference, associazione non profit britannica che punta alla creazione di una comunità di appassionati dei vini da vecchie viti. Con l'obiettivo dei 10mila entro il 2027 è stato lanciato un contest dal titolo Heritage vine hunt a cui è possibile partecipare entro il 27 giugno.
Nel novembre 2025, in California del Nord, è in programma la settima conferenza internazionale sul tema, particolarmente sentito dall'Oiv, dal momento che lo scorso anno l'Organizzazione internazionale della vigna e del vino ha adottato una risoluzione in cui raccomanda a tutte le regioni vinicole del mondo di promuovere e incoraggiare la catalogazione di vecchi vigneti e vecchie viti.