Anno 15 - n. 47
5 Dicembre 2024
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la fotonotizia
Sempre meno suolo agricolo in Italia: nel 2023 persi altri 4mila ettari. Colpa del fotovoltaico?
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Sempre meno suolo agricolo in Italia: nel 2023 persi altri 4mila ettari. Colpa del fotovoltaico?
di Gianluca Atzeni

Cementificazioni, abbandoni, cambi di destinazione. Il 2023 ha registrato una perdita di suolo agricolo per altri 4mila ettari, secondo l'ultimo Rapporto Ispra 2024, presentato a Roma. Il fenomeno è dovuto anche all’installazione di impianti fotovoltaici a terra (i cui progetti preoccupano non pochi Consorzi del vino italiani, come avvenuto in Maremma dalla Val di Cornia al Montecucco e aveva infiammato il dibattito sul Dl Agricoltura in primavera) che, in base a una stima Ismea, ha interessato poco meno di 400 ettari, pari al 9,5 per cento del suolo agricolo consumato nell’anno, seppure con una diversa intensità territoriale. A livello regionale, infatti, la maggiore incidenza dei suoli agricoli convertiti a fotovoltaico è al Nord, col 46,5% dei circa 400 ettari, rispetto al 40% di Sud e Isole e al 13,5% del Centro Italia. Il Veneto (17% del totale) guida la classifica regionale, seguito da Piemonte e Sicilia, con circa 14% ciascuno, e da Lazio e Sardegna con quote rispettivamente dell’11,5 e dell’11 per cento.

Effetto "covering" e impatto economico

I terreni transitati al solare valgono 9,7 milioni di euro. Il cosiddetto effetto covering da fotovoltaico è marginale in Puglia (2% dei 400 ettari nazionali) e soprattutto in Umbria, Marche, Toscana e Campania (ciascuna con 1% circa di quota). Nessun contributo da Trentino-Alto Adige, Val d’Aosta, Liguria, Molise e Calabria. A differenza della cementificazione, va detto che il suolo agricolo non è consumato in modo irreversibile. Per il 51%, fa sapere l'Ismea, ha interessato nel 2023 le aree rurali con agricoltura di tipo intensivo, in prevalenza in pianura e collina, il cui impatto sul piano economico e produttivo è significativamente maggiore rispetto ad altri contesti. Per un 13% ricade in aree interne con problemi di sviluppo, soggette a spopolamento e solo l’8% in aree urbane e periurbane. Prevalgono i seminativi, per lo più in pianura. Al Centro-Nord, il 95% delle superfici agricole dirottate sul fotovoltaico riguarda questa tipologia, contro il 77% del Mezzogiorno. Al Sud e nelle Isole entrano in gioco anche colture permanenti (20%), con un quinto dei terreni disimpegnati per fare posto ai pannelli solari in zone montane o pedemontane, come denunciato dagli stessi agricoltori siciliani alle prese con la siccità. Ad oggi, i pannelli fotovoltaici a livello nazionale occupano 18mila ettari, tra suoli agricoli ed extra-agricoli. Secondo Ispra, in Italia (agricoltura compresa) ogni 24 ore si perdono 20 ettari di suolo. Nonostante nel 2023 il trend abbia rallentato, la media è troppo alta e solo in piccola parte le perdite sono compensate dal ripristino di aree naturali (circa 8 km2, in gran parte per il recupero di aree di cantiere).

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