Gli esperti non hanno dubbi. Quello scoperto nel sud della Spagna nella necropoli di Carmona, antica città romana, è il vino più antico del mondo. L'urna funeraria che lo contiene ancora in forma liquida, secondo lo studio pubblicato dal Journal of archaeological science: reports, dai ricercatori dell'Università di Cordoba, conta oltre 2mila anni. Assieme a questo vino (circa cinque i litri rinvenuti), anche un anello d'oro e i resti cremati di un antico romano sepolto nel mausoleo con altri cinque familiari.
Le varie tipologie di analisi utilizzate (cromatografia e spettrometria di massa) dimostrerebbero che si tratta proprio di vino, come ha certificato la concentrazione di etanolo, seppure in basse percentuali. Gli studiosi, che di fatto hanno avuto una occasione unica per esaminare un liquido antico, lo hanno datato al primo secolo dopo Cristo. Pertanto, si tratta del vino più antico noto finora, capace di rubare il primato della bottiglia di vino di Spira, in Germania, scoperta nel 1867 e risalente al quarto secolo dopo Cristo. Il ritrovamento di Carmona risale al 2019 ma lo studio finale è stato pubblicato a giugno 2024. I ricercatori, sorpresi di trovarsi di fronte a un liquido in un'urna, hanno dovuto accertarsi che la sostanza rossastra fosse realmente vino e non il risultato di sversamenti o processi di condensazione. Le analisi chimiche hanno determinato il pH, la presenza di materia organica, sali minerali e sostanze derivate dai resti del deceduto o dalla stessa urna di vetro. A certificare la presenza di vino sono stati sette particolari polifenoli, presenti anche in vini moderni dell'Andalusia. E l'assenza di un polifenolo chiamato acido siringico, secondo gli studiosi, lascia ipotizzare che fosse vino bianco, che nel tempo ha cambiato colore assumendo una tonalità rossa. L'origine geografica non è accertata. Alcuni sali minerali rilevati sono presenti nei vini bianchi prodotti nei territori un tempo inseriti nell'antica provincia romana chiamata Betica. La presenza del vino si spiega con l'usanza dei parenti di deporre nelle tombe del vino e dell'acqua, assieme ad altri alimenti come il miele, ma anche arredi, per accompagnare il defunto verso una vita migliore.