Il 2024 rappresenta un anno speciale per la famiglia Antinori che celebra i 50 anni di Tignanello, lo storico supertuscan conosciuto in tutto il mondo. Il vino che ha condensato lo spirito chiantigiano del sangiovese con i vitigni internazionali come cabernet sauvignon e franc. Tra i vini più venduti al mondo è icona dell'artigianato produttivo vitivinicolo made in Italy e ancor più del Made in Tuscany. In una conferenza stampa alla presenza del sindaco di Firenze, Dario Nardella, la famiglia Antinori al completo ha annunciato di partecipare al restauro conservativo di uno dei monumenti simbolo della città, Ponte Vecchio. In particolare la famiglia Antinori si occuperà del progetto più ampio del restauro, sostenendo la parte relativa ai prospetti del ponte. I lavori inizieranno proprio a ottobre di questo anno e termineranno dopo il 2026.
«La storia della nostra famiglia è da sempre legata a doppio filo alla città di Firenze sin dal XIII secolo - ha spiegato Piero Antinori, Presidente Onorario di Marchesi Antinori -, una città che ci ha dato tanto in questi secoli, motivo per cui ci fa particolarmente piacere poter essere parte di questo importante progetto. I 50 anni di Tignanello sono l’occasione perfetta per poter supportare il Comune di Firenze in questo nuovo progetto di conservazione di Ponte Vecchio, un simbolo della città di Firenze nel mondo e un orgoglio per tutti noi fiorentini».
Costruito nella prima metà del Trecento e oggetto di vari rifacimenti e consolidamenti nel corso dei secoli, Ponte Vecchio non aveva ancora mai ricevuto interventi di restauro conservativo, mirati a una sua valorizzazione anche dal punto di vista estetico. L'importo dei lavori è di 2 milioni di euro. I lavori interesseranno il restauro dei materiali originari di tutti gli elementi presenti quali armille, prospetti, arcate, pile, spalle, muri d’ala, pavimentazione e i parapetti nelle due piazzette centrali, al fine di garantirne la loro conservazione nel tempo. Contestualmente, saranno realizzate le opere necessarie al miglioramento della gestione delle acque meteoriche.
«Un ponte - ha aggiunto il sindaco Nardella - che ha resistito ad alluvioni, incendi, all’invasione nazifascista. Adesso, per la prima volta nella sua storia centenaria, sarà oggetto di una complessa operazione di restauro che ne consentirà una completa valorizzazione. Ponte Vecchio non ha ovviamente problemi di stabilità, è saldo e ancorato, ma soffre dei malanni tipici di un qualunque manufatto posto all’aperto, soggetto ai fenomeni atmosferici e alle piene del fiume. Si tratta di un progetto storico perché mai Ponte Vecchio ha avuto un intervento di restauro di questa complessità tecnica. Alla fine avremo un ponte ancora più bello di come siamo abituati a vederlo. Ringrazio profondamente la famiglia Antinori per questo dono speciale che ha voluto fare a Firenze: è grazie alla sensibilità e alla generosità di questi gesti che pubblico e privato insieme possono prendersi cura del patrimonio artistico e storico della città”. Un grande intervento per omaggiare un grande vino, questa la volontà di Antinori.
Tenuta Tignanello si estende per 319 ettari di terreni, con circa 130 ettari vitati tra le valli della Greve e della Pesa. I due vigneti di riferimento sono proprio Tignanello e Solaia. La stessa dagli anni Settanta è stata una sorta di "laboratorio" per le sperimentazioni vitivinicole dei Marchesi Antinori con l'introduzione di rinnovate tecniche vitivinicole e nuovi varietali . Le innovazioni sulla densità d'impianto o le pratiche di potatura e della selezione del sangiovese hanno sempre perseguito l'obiettivo di ottenere uve con maggior concentrazione e caratterizzate da tannini morbidi.