Conciliare Teroldego, Grillo e Metodo Classico e farlo con grande disinvoltura e risultati altrettanto eclatanti, non è un lavoro per tutti. Ed ecco che nel cuore delle Dolomiti, tra le valli e le colline del Trentino, nasce l’azienda Rotari, che prende il nome dal valoroso Re Longobardo che in questa terra combatté alcune delle battaglie più importanti sul territorio italiano.
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La cantina Rotari
La cantina Rotari è da 40 anni una delle strutture più significative per la produzione di spumante Metodo Classico in Italia, dotata di una cantina moderna e integrata perfettamente nel territorio, costruita nel rispetto dell’ambiente. Il suo suggestivo tetto “a onda” evoca il susseguirsi dei vigneti coltivati a pergola trentina, che disegnano il territorio della denominazione Trentodoc.
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Il protocollo volto alla sostenibilità ambientale
Un brand che dagli anni ’80 ha sposato la causa ambientale sancendo il Protocollo per una produzione viticola di qualità in Trentino: disciplinare pensato per regolare i sistemi di coltivazione, i nuovi impianti dei vigneti, la cura del verde e tutti gli interventi per un’agricoltura sostenibile. Una commissione tecnica controlla che tutte le regole del protocollo vengano rispettate, che l’utilizzo di sostanze chimiche venga ridotto e che siano messe in pratica tecniche alternative come il corretto uso di rame e zolfo. Studi all’avanguardia hanno permesso l’introduzione nel vigneto di insetti positivi e di un sistema di lotta biologica agli insetti nocivi. Le cantine sono interrate in modo da mantenere basse le temperature, mentre pannelli solari e fotovoltaici circondano l’azienda producendo la maggior parte del fabbisogno energetico, e ancora sistemi di irrigazione a goccia massimizzano l’efficienza nell’uso delle fonti idriche.
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I vigneti
I vigneti si collocano nel cuore delle Dolomiti lì dove i venti freschi, il clima montanomediterraneo e le forti escursioni termiche rappresentano l’ambiente ideale per la coltivazione delle uve alla base dei vini Rotari. Le vigne di chardonnay e pinot nero sono coltivate e seguite dai soci agricoltori che selezionano le uve migliori e le conferiscono direttamente all’azienda che produce i grandi Trentodoc da Metodo Classico. “Prendersi cura dell’ambiente che ci circonda è un impegno quotidiano. La nostra sensibilità ambientale ha radici profonde e, da sempre, siamo in prima linea per la tutela del territorio assieme alla nostra casa madre Mezzacorona”. Così, a Rotari, vogliono coralmente descrivere il modus operandi della cantina.
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I vini
Trento Brut Flavio Ris. ’11. La prima annata risale al 1999: deve il suo nome al titolo onorifico di Flavio che il Longobardo Rotari assunse per richiamare il prestigio imperiale romano e bizantino. Nato come prova sperimentale negli anni ’90, proviene da un piccolo vigneto di uve chardonnay posizionato oltre i 700 metri di quota. Affina 96 mesi sui lieviti e preserva una bella acidità e tenuta nel tempo. Lo spumante Flavio è un fuoriclasse della denominazione: il merito va alla sua espressione agrumata e alla beva avvolgente, fresca e luminosa, d’assoluta godibilità.
Trento Nature Flavio ’08. Vinificato per la prima volta nel2006, è un blanc de blancs da uve ì chardonnay coltivate sulle zone collinari della Valle dell’Adige a nord di Trento; offre sensazioni di mela e cedro arricchite da note di frutta secca e pane tostato. Firmato dall’enologo Fabio Toscana, che nel 2006 ha selezionato la prima annata, il millesimo 2008 è un must per gli appassionati del Metodo Classico. Un prodotto esclusivo sboccato in soli 750 esemplari l’anno e prodotto nelle sole annate 2006, 2007, 2008.