Racchiusa tra due mari, la Calabria offre un paesaggio mutevole e senza eguali, dall’Altopiano della Sila, alle catene dell’Appennino, ai boschi rigogliosi nell’entroterra, fino alle chiare spiagge delle sue coste.
La storia dei Librandi e la svolta con i fratelli Antonio e Nicodemo
È qui che ritroviamo il borgo di Cirò Marina, affacciato sul mar Ionio, con i suoi vigneti collinari e pianeggianti incastonati nella macchia mediterranea. Ed è sempre qui che i Librandi coltivano la vite dagli anni ‘50, quando tutto ha avuto inizio sui terreni di famiglia.
Nel primo ventennio, l’azienda cresce e opera nel solco della millenaria tradizione del vino cirotano. Ma è grazie alla spinta innovativa dei fratelli Antonio e Nicodemo Librandi che ci si orienta alla qualità con la selezione dei migliori vitigni esistenti di gaglioppo e greco bianco e i successivi reimpianti effettuati con rigore secondo i canoni della viticoltura locale.
Il presente di questa azienda familiare
Guidata fino al 2012 dai due fratelli, oggi, dopo la scomparsa di Antonio, l’azienda è condotta da Nicodemo, Raffaele, Paolo, Francesco e Teresa Librandi. Una scelta importante che li vede impegnati in prima linea in tutte le attività dell’azienda: dalla gestione dei vigneti alla commercializzazione.
Il tour di cene in collaborazione con Gambero Rosso
Un’azienda che ha suggellato nel 2019 una felice collaborazione con il Gambero Rosso grazie a un tour itinerante caratterizzato da cene-degustazione in tre grandi città italiane.
Prima tappa Roma all’Osteria di Monteverde con la regia di Roberto Campitelli, chef, e di Fabio Tenderini in sala. Partendo dalle materie prime del territorio sono stati capaci di dare una lettura culinaria del tutto originale dei piatti della cucina romanesca.
L’Alchimia di Milano ha poi accolto le nuove etichette Librandi. Qui la sintonia tra l’uomo di sala Alberto Tasinato, il bar manager Valerio Trentani e lo chef Davide Puleo è stata davvero magica: raccontare, trattenere e soddisfare sono le parole d’ordine, una serata di grande successo con un menu creato ad arte.
Il tour si è chiuso a Bologna da Tramvia, un locale di grande fascino ubicato nelle cantine di un palazzo dell’800. Sale interne calde e avvolgenti, pietra a vista cotto, scaffali di legno, una tavola da falegname ottimamente recuperata e bottiglie di vino ovunque, sono lo sfondo di un menu che parla di tradizione, ma non solo. Ogni piatto è stato accompagnato dai vini della nuova Linea Segno, dove il Cirò è protagonista nelle versioni Bianco, Rosso Classico e Rosato.
La Linea Segno
Cirò Bianco Segno. Le uve di Greco Bianco provengono da Cirò Marina, Crucoli e Cirò e vengono
vinificate in acciaio. Profuma di frutta esotica ed erbe officinali. Beva sapida e lunga persistenza aromatica.
Cirò Rosato Segno. Da Gaglioppo in purezza delle vigne di Cirò, Cirò Marina, Crucoli e Melissa, è un Rosato da bere giovane, fruttato al naso, nitido nel frutto di melograno e dal sorso fresco e scorrevole.
Cirò Rosso Cl. Segno. Un Rosso Classico vinificato in acciaio, piacevole e di grande freschezza. Un Gaglioppo dai sentori immediati di frutti rossi, spezie e viola. Elegante, armonico e dalla bella spalla acida.
Le tre nuove etichette
Le tre nuove etichette, sul mercato da questo mese, sono state un omaggio della famiglia Librandi per la loro terra: un “segno” tangibile per raccontare una storia, un territorio, una famiglia. Una felice ricorrenza suggella le anteprime delle nuove etichette: la Doc Cirò quest’anno festeggia i 50 anni e Raffaele Librandi, Presidente del Consorzio Cirò, racconta il nuovo progetto: “Ci fa piacere sottolineare la concomitanza di questi due eventi, in quanto la nascita della Doc Cirò cinquant’anni fa e la presentazione di questi nuovi vini rappresentano per noi un motivo di orgoglio, un “segno” nel senso di una progressiva evoluzione della conoscenza e comprensione profonda del nostro territorio che ha radici nel passato ma uno sguardo rivolto al futuro”.
foto di Luca Savetti