Campania. La storia del Birrificio Parthenya
Questa è la storia di Rossella e Gianluigi, due folli appassionati di luppoli e fermentazioni, e di Parthenya, l’azienda che prende il nome dai Monti del Partenio. Il loro progetto di micro ed ecobirrificio nasce nel cuore dell’Irpinia, tra le bellezze naturali e storiche di Montefusco, borgo montano inserito in una zona nella quale la tradizione del vino è fortemente radicata. Controcorrente i due hanno scelto la birra, dando seguito a una passione alimentata tra studi all’università ed esperimenti nella coltivazione di malti e luppoli, sviluppando un sogno che è diventato realtà nell’arco di un paio di anni.
Quando si è accesa la scintilla che ha fatto capire che quell’interesse si poteva trasformare in un lavoro, insieme hanno esaminato l’acqua pura e incontaminata d’Irpinia, hanno selezionato materie prime locali di eccellente qualità e infine hanno messo in moto l’intera catena. Arrivando ben presto a strutturare un’offerta molto valida, che oggi comprende quattro etichette di birra artigianale, tutte di ispirazione inglese: la Tale, la T-PA, la Tato e la Tost, rispettivamente una Ale, una Ipa, una Irish Red Ale e una Stout. Se gli si chiede quale sia la loro preferita, dicono di non saper scegliere, tanta la passione messa in ogni prodotto. A corollario della produzione birraria, la giovane coppia organizza dei tour guidati nel birrificio,per permettere ai clienti di osservare da vicino come nasce una birra artigianale e per capire come deve essere degustata e servita per godere al meglio delle sue caratteristiche. La filosofia di Parthenya non si limita alla selezione attenta di luppoli, malti, acqua e altre materie prime, ma si focalizza anche sull’impegno per l’ambiente, con l’uso di energia rinnovabile e la collaborazione con agricoltori vicini ai quali conferire gli scarti organici della lavorazione per produrre compost e mangimi. Il ciclo si chiude e ne benefi ciamo tutti.
Birrificio Parthenya | Bagnara snc | Loc Serra, Montefusco (AV)
Puglia. La storia della pasticceria Delnegro
Sabino Delnegro, 35 anni, da bambino voleva fare l’agricoltore: la sua era una famiglia di contadini, il rapporto con la natura lo divertiva e lo affascinava. A quattordici anni però, arriva l’idea
che cambierà per sempre la sua vita: aprire una pasticceria a Barletta. Allora Sabino lavorava come banchista in un locale della zona e più passavano i giorni e più i profumi che si sprigionavano dal laboratorio lo conquistavano. E crescevano l’interesse e la curiosità verso le materie prime, le ricette, le preparazioni. Capisce subito che la strada sarà lunga e difficile, che comporterà anni di studio e di esperienze, ma non demorde. Frequenta l’Accademia di Pasticceria e poi parte per fare esperienze in Italia e all’estero. Ma l’obiettivo resta uno solo: tornare al Sud per aprire un
luogo di dolcezze nella sua Barletta.
Così nel 2018 nasce la pasticceria Delnegro, un locale moderno e al passo con i tempi, dove Sabino propone esclusivamente prodotti fatti in casa. Qui regnano i classici della tradizione pugliese, a cominciare dal Sospiro, uno dei cavalli di battaglia di Sabino: un pan di spagna farcito di crema e ricoperto di glassa. Nella sua pasticceria però c’è spazio anche per creazioni moderne e non strettamente pugliesi, frutto dello studio e dell’esperienza del giovane pasticcere, per meravigliose torte monumentali per ogni ricorrenza e per i classici delle festività: panettoni, colombe e uova di Pasqua su tutti. Delnegro Pasticceria è la storia di un giovane dalle idee molto chiare, che ha deciso di partire perché era l’unico modo per poter tornare, realizzare il suo sogno e dunque restare.
Pasticceria Delnegro | via Giacomo Leopardi, 10 | Barletta
“Io? Resto al Sud!”: il podcast
Gambero Rosso, in collaborazione con Invitalia, Agenzia nazionale per lo sviluppo di proprietà del Ministero dell’Economia, ha vagliato migliaia di progetti avviati grazie ai finanziamenti dell’incentivo “Resto al Sud”, fino ad arrivare a una rosa di 62 realtà che, oltre a essere etiche, sono virtuose anche dal nostro punto di vista, quello enogastronomico. Il risultato di questo lavoro corale è una pubblicazione che va oltre la narrazione stereotipata di un Sud dove è impossibile creare valore, perché di fatto “il Sud dà la possibilità di investire”: bastano un’idea ben precisa, un buon piano d’impresa e il sostegno di un incentivo dedicato ed efficace. Duecento pagine con le storie di chi ha deciso di restare, di tornare o di trasferirsi al Sud per concretizzare un sogno.
Per ascoltare anche dalla viva voce dei protagonisti le loro storie, Gambero Rosso, in collaborazione con Invitalia, ha prodotto il podcast “Io? Resto al Sud”. Un podcast in 10 puntate che narra, con un’intervista doppia, due realtà, ogni volta diverse, provenienti da due regioni del Sud.
Il podcast “Io? Resto al Sud!” è un progetto audio composto da dieci puntate prodotte da t- Rek Produzioni Audio (t-rek.it). In ogni episodio viene presentata una doppia intervista che riflette due storie, lontane tra loro eppure più simili di quanto neanche i diretti protagonisti possano immaginare. Le doppie voci infatti portano due regioni al centro di sogni da realizzare, con aspirazioni e percorsi che da ovunque partano, tornano o rimangono in quel Sud che cercano di raccontare. Nelle loro parole ci sono imprese orgogliose, storie d’amore e di famiglia, territori connessi visti da occhi e prospettive diverse che diventano attività produttive capaci di affermarsi grazie alla “possibilità” di poterlo fare.
A cadenza mensile, rilanciati anche sul mensile Gambero Rosso che ne presenta il contenuto, si potranno ascoltare 10 puntate: della prima è protagonista Invitalia, in cui si approfondisce il coinvolgimento umano di un processo selettivo chiamato a legare merito e opportunità, le altre 9 sono dedicate alla selezione di 18 progetti di regioni diverse. Toni e linguaggi sono di quell’ironica leggerezza indispensabile per affrontare storie e visioni diverse, con l’intento di disegnare la possibilità concessa e colta dalla misura Resto al Sud.
Invitiamo, pertanto, i nostri lettori a seguire noi di Gambero Rosso e Invitalia in un viaggio nell’Italia del Sud per conoscere attività e persone che ci hanno creduto: creduto in sé stessi sicuramente, ma anche (e soprattutto) nel supporto concreto e fattivo che lo Stato mette a disposizione dei loro progetti. Le voci che ascolterete sono alcune delle 15mila che ce l’hanno fatta, vincendo tutti gli stereotipi che in troppi casi sono ancora troppo forti. “Io? Resto al Sud!” è fatto di belle storie che noi di Gambero Rosso raccontiamo attraverso Invitalia, ringraziando chi ha accettato di condividere la propria avventura mettendo a disposizione la propria testimonianza.
Resto al Sud. L'incentivo di Invitalia
Resto al Sud è l’incentivo che sostiene la nascita e lo sviluppo di nuove attività imprenditoriali in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia, nelle aree del cratere sismico del Centro Italia (Lazio, Marche Umbria), oltre alle isole minori marine, lagunari e lacustri del Centro- Nord. È rivolto a chi ha un’età compresa tra 18 e 55 anni e i fondi stanziati ammontano a 1 miliardo e 250 milioni di euro. Resto al Sud copre fino al 100% delle spese, con un finanziamento massimo di 50.000 euro per ogni richiedente, che può arrivare fino a 200.000 euro nel caso di società composte da quattro soci. A oggi sono stati finanziati più di 14mila progetti, dei quali un 25% sono nell’ambito della ristorazione, ma il numero è destinato a salire. A cinque anni dal suo avvio ha intercettato 41mila progetti d’impresa e approvato circa 14.500 iniziative, per 790mil/€ di agevolazioni con oltre 52.000 nuovi posti di lavoro.
Resto al Sud. La sezione web
I podcast sono disponibili nella sezione web dedicata alle imprese selezionate da Gambero Rosso e Invitalia, tra quelle che hanno usufruito dell'incentivo Resto al Sud ideato per sostenere la nascita e lo sviluppo di attività imprenditoriali nelle regioni meridionali (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia), nelle aree del cratere sismico del Centro Italia (Lazio, Marche Umbria) e nelle isole minori. Nella sezione web è possibile sfogliare o scaricare la versione pdf della pubblicazione, ascoltare la serie podcast “Io? Resto al Sud”, navigare tra le schede delle diverse realtà selezionate e disegnare un itinerario per andare a scoprire e degustare l’offerta.
Scopri di più nella sezione web