La storia di Simone Ciuffetelli e Roberta Milone del Førma Contemporary restaurant
Talentuoso giramondo, Simone Ciuffetelli, classe 1995, porta in dote un bagaglio lavorativo internazionale: all’attivo due esperienze al fianco dello chef Neil Perry a Melbourne, prima da Attica e poi da Rosetta, e altrettanta gavetta a Copenaghen, con un passaggio importante al Bæst di Christian Puglisi, dove fa anche il macellaio e impara a produrre formaggi. È questa ultima esperienza che lo spinge a tornare in Italia: insieme alla compagna, Roberta Milone, sceglie L’Aquila, la sua città, per mettere radici. Dove la terra gli è familiare, granitici nella convinzione di essere parte della rinascita cittadina, i due danno vita a Førma Contemporary Bistrot, un ristorante nel quale la stagionalità e la consapevolezza alimentare rappresentano il filo rosso di piatti contemporanei, dalla innegabile ispirazione nordeuropea.
L’insegna apre nel 2020, il capoluogo abruzzese risponde con prontezza, la pandemia costituisce un momento di stallo, ma il consenso torna con vigore alla riapertura. Progetto dall’impronta profondamente green, oggi Førma si afferma come uno dei migliori ristoranti della regione: un successo che nasce da un percorso conquistato con merito, sacrifici e conoscenza. In menù piatti come il coregone di lago marinato e acqua di pomodoro, fettuccine con acqua di cipolle, grana di pecora 30 mesi, zafferano e santoreggia selvatica oppure petto di anatra affumicata con funghi cardoncelli e frutti rossi. Portate di carattere che legano il sapore alla selezione attenta delle materie prime. “Ci ho creduto da sempre, volevo tornare qui e l’ho fatto nel momento in cui ero sicuro di poterlo fare. L’Italia è un paese dove ci sono molti aiuti ai giovani, dobbiamo solo avere un sogno da realizzare attraverso un progetto valido”. Sicuramente la determinazione - e Simone ha dimostrato di averne da vendere - è fondamentale per finalizzare un progetto di questo valore.
Førma Contemporary restaurant | via Fortebraccio, 53 | L’Aquila
La storia di Vincenzo Scarselli e Rosalinda Celestre di Distinto Ristorante
Dopo l’istituto alberghiero, Vincenzo Scarselli prende il volo, prima Parigi e poi Londra dove lavora in vari ristoranti di Jamie Oliver, ma non pensa di mettere radici lì.
“Ho sempre detto che se avessi aperto un mio ristorante lo avrei fatto nella mia città”. Così è stato. Distinto apre i battenti a luglio 2020: tempi non facili e locale insolito per Isernia. Vincenzo, infatti, con la complicità di Rosalinda Celestre (bravissima pastry chef, compagna di vita e di impresa conosciuta a Londra,) e della sorella Fabiola, sommelier e capo sala, dà vita ad un ristorante con una ventina di coperti e una proposta che si distingue dalla ristorazione locale. Piatti internazionali, a volte creati con l’ausilio della cucina molecolare, ma che al tempo stesso valorizzano le ricchezze del territorio circostante. Un territorio, però, poco incline alla ristorazione impegnata. Non stupisce, quindi, che all’inizio i tre abbiano dovuto fare i conti con un po’ di diffidenza: ancora ricordano le reazioni dei primi clienti di fronte a una mozzarella sferificata! Ma tra il passaparola e i social sono riusciti a trasformare la diffidenza, prima in curiosità, poi in fiducia.
Oggi hanno un bel giro di clienti, sia del territorio sia da fuori, organizzano corsi di cucina e di pasticceria, pure dedicati ai più piccoli, e continuano a credere nella loro idea iniziale, azzardata e al tempo stesso concreta, portavoce di piccoli produttori della zona, basti pensare alle carni e ai formaggi utilizzati, alle verdure della piccola azienda agricola di famiglia o al miele di apicoltori dell’Appennino sannita. Chissà che questa bella storia, destinata a un futuro roseo, non sia di ispirazione per chi voglia fare impresa in Molise.
Distinto Ristorante | C.so Marcelli, 321 | Isernia
“Io? Resto al Sud!”: il podcast
Gambero Rosso, in collaborazione con Invitalia, Agenzia nazionale per lo sviluppo di proprietà del Ministero dell’Economia, ha vagliato migliaia di progetti avviati grazie ai finanziamenti dell’incentivo “Resto al Sud”, fino ad arrivare a una rosa di 62 realtà che, oltre a essere etiche, sono virtuose anche dal nostro punto di vista, quello enogastronomico. Il risultato di questo lavoro corale è una pubblicazione che va oltre la narrazione stereotipata di un Sud dove è impossibile creare valore, perché di fatto “il Sud dà la possibilità di investire”: bastano un’idea ben precisa, un buon piano d’impresa e il sostegno di un incentivo dedicato ed efficace. Duecento pagine con le storie di chi ha deciso di restare, di tornare o di trasferirsi al Sud per concretizzare un sogno.
Per ascoltare anche dalla viva voce dei protagonisti le loro storie, Gambero Rosso, in collaborazione con Invitalia, ha prodotto il podcast “Io? Resto al Sud”. Un podcast in 10 puntate che narra, con un’intervista doppia, due realtà, ogni volta diverse, provenienti da due regioni del Sud.
Il podcast “Io? Resto al Sud!” è un progetto audio composto da dieci puntate prodotte da t- Rek Produzioni Audio (t-rek.it). In ogni episodio viene presentata una doppia intervista che riflette due storie, lontane tra loro eppure più simili di quanto neanche i diretti protagonisti possano immaginare. Le doppie voci infatti portano due regioni al centro di sogni da realizzare, con aspirazioni e percorsi che da ovunque partano, tornano o rimangono in quel Sud che cercano di raccontare. Nelle loro parole ci sono imprese orgogliose, storie d’amore e di famiglia, territori connessi visti da occhi e prospettive diverse che diventano attività produttive capaci di affermarsi grazie alla “possibilità” di poterlo fare.
Le 10 puntate sono state pubblicate anche sul mensile Gambero Rosso che ne ha presentato il contenuto. Della prima è protagonista Invitalia, in cui si approfondisce il coinvolgimento umano di un processo selettivo chiamato a legare merito e opportunità, le altre 9 sono dedicate alla selezione di 18 progetti di regioni diverse. Toni e linguaggi sono di quell’ironica leggerezza indispensabile per affrontare storie e visioni diverse, con l’intento di disegnare la possibilità concessa e colta dalla misura Resto al Sud.
Invitiamo, pertanto, i nostri lettori a seguire noi di Gambero Rosso e Invitalia in un viaggio nell’Italia del Sud per conoscere attività e persone che ci hanno creduto: creduto in sé stessi sicuramente, ma anche (e soprattutto) nel supporto concreto e fattivo che lo Stato mette a disposizione dei loro progetti. Le voci che ascolterete sono alcune delle 15mila che ce l’hanno fatta, vincendo tutti gli stereotipi che in troppi casi sono ancora troppo forti. “Io? Resto al Sud!” è fatto di belle storie che noi di Gambero Rosso raccontiamo attraverso Invitalia, ringraziando chi ha accettato di condividere la propria avventura mettendo a disposizione la propria testimonianza.
Resto al Sud. L'incentivo di Invitalia
Resto al Sud è l’incentivo che sostiene la nascita e lo sviluppo di nuove attività imprenditoriali in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia, nelle aree del cratere sismico del Centro Italia (Lazio, Marche Umbria), oltre alle isole minori marine, lagunari e lacustri del Centro- Nord. È rivolto a chi ha un’età compresa tra 18 e 55 anni e i fondi stanziati ammontano a 1 miliardo e 250 milioni di euro. Resto al Sud copre fino al 100% delle spese, con un finanziamento massimo di 50.000 euro per ogni richiedente, che può arrivare fino a 200.000 euro nel caso di società composte da quattro soci. A oggi sono stati finanziati più di 14mila progetti, dei quali un 25% sono nell’ambito della ristorazione, ma il numero è destinato a salire. A cinque anni dal suo avvio ha intercettato 41mila progetti d’impresa e approvato circa 14.500 iniziative, per 790mil/€ di agevolazioni con oltre 52.000 nuovi posti di lavoro.
Resto al Sud. La sezione web
I podcast sono disponibili nella sezione web dedicata alle imprese selezionate da Gambero Rosso e Invitalia, tra quelle che hanno usufruito dell'incentivo Resto al Sud ideato per sostenere la nascita e lo sviluppo di attività imprenditoriali nelle regioni meridionali (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia), nelle aree del cratere sismico del Centro Italia (Lazio, Marche Umbria) e nelle isole minori. Nella sezione web è possibile sfogliare o scaricare la versione pdf della pubblicazione, ascoltare la serie podcast “Io? Resto al Sud”, navigare tra le schede delle diverse realtà selezionate e disegnare un itinerario per andare a scoprire e degustare l’offerta.
Scopri di più nella sezione web