Pighin. Due cantine per due territori
L’azienda Pighin si divide in due cantine autonome, due realtà aziendali costituite rispettivamente da 150 ettari di splendidi vigneti nella zona del Friuli Grave D.O.C., dove produce vini freschi ed equilibrati e da un’ulteriore tenuta di 30 ettari felicemente ubicata nel cuore del Collio Goriziano, in quella che si può senz’altro definire la più bella e soleggiata collina di questa eccellente zona di produzione, dove si ottengono vini bianchi corposi.
Risano – Friuli Grave Doc
La zona di produzione Grave del Friuli si trova al centro della regione Friuli Venezia Giulia a ridosso delle Alpi. Questo territorio pianeggiante di origine fluviale si è creato per effetto dello scorrimento delle acque generate dallo scioglimento dei ghiacci durante l'era Quaternaria. Tale fenomeno ha comportato il trascinamento di detriti rocciosi che si sono sedimentati di dimensioni più consistente a monte e più sottile a valle. Questo fattore ha reso questo terreno di molteplici densità ghiaiose ed argillose, rendendolo particolarmente vocato alla coltivazione della vite. Nelle Grave del Friuli vengono prodotte circa cento milioni di viti l'anno.
Il clima è caratterizzato da una temperatura media annua di 12/13°C con un'estate calda e ventilata ed un inverno particolarmente freddo con temperature attorno allo zero. Le precipitazioni piovose sono mediamente ottimali. Il tenore di umidità nell'aria è generalmente basso. Queste favorevoli condizioni climatiche, associate all'ottima natura del terreno, sono alla base della grande vocazione viticola di questa zona D.O.C.
L’azienda di Risano, con i suoi 160 ettari vitati rappresenta la parte più consistente della produzione Pighin, dove sorge anche la sede direzionale dell’azienda e la moderna cantina. L’azienda presenta vigneti rigogliosi, piantati dopo aver effettuato una rigorosa selezione clonale dei singoli vitigni, scelti dopo aver individuato i più compatibili con la natura dei terreni. I terreni sono di origine alluvionale e conferiscono ai vini complessità aromatica, grande equilibrio ed una gradevole freschezza.
Capriva – Collio DOC
La zona D.O.C. Collio è ubicata sul lato est della regione Friuli Venezia Giulia lungo il confine con la Slovenia. La zona ha una superficie totale di 4.500 ettari dei quali ca. 1.400 coltivati a vigneto. Questo territorio è formato interamente da colline che si sono generate per effetto della sedimentazione del materiale calcareo eroso alle alpi dal mare Adriatico durante l'era Quaternaria. Questo materiale sgretolato per effetto del trascinamento marino si è trasformato in sedimenti sottili e stratificati originando il terreno oggi denominato "Marnoso Arenario di origine Eocenica".
Il clima di quest'area è particolarmente secco durante l'estate, molto freddo durante l'inverno, con una costante ventilazione in tutto l'arco dell'anno dovuta al vento di Bora proveniente dal golfo di Trieste. Gli esperti internazionali, per queste caratteristiche morfologiche e microclimatiche, classificano questa zona D.O.C. tra le più vocate del mondo alla coltivazione della vite.
In quest’area si trovano i 30 ettari della tenuta gioiello dell’azienda Pighin. L’azienda di Capriva accoglie infatti i vigneti ubicati nella più bella e soleggiata collina della zona dove le viti disegnano i gradoni di un anfiteatro naturale e circondano la cantina, ristrutturata e attrezzata per accogliere lo spettacolo della vendemmia. Anche in questo caso il sistema di impianto è il Guyot a 4700 ceppi/ha. I vini prodotti in questa zona esaltano grande personalità, equilibrio ed eleganza.
Pighin. Dalla nascita a oggi
Il 1963 segna un vero e proprio spartiacque nella storia della famiglia Pighin. Ai Fratelli Pighin, educati da sempre dal padre Ernesto di origini contadine all’amore e al massimo rispetto per la terra, si presenta l’opportunità di acquistare una vasta tenuta di 220 ettari nel cuore delle pregiate Grave del Friuli, all’epoca di proprietà di una famiglia nobile; i conti Agricola. Questa importante acquisizione coronerà un sogno lungamente coltivato. Nasce così quella che di lì in avanti prenderà il nome di Azienda Agricola F.LLI Pighin. Successivamente, nel decennio che va dal ’63 ai primi anni '70 i Pighin si dedicano a una radicale ristrutturazione dell’azienda e la produzione si amplia ulteriormente grazie all’acquisto di un’altra tenuta, di 30 ettari con cantina di vinificazione annessa sita a Spessa di Capriva, nella rinomata zona Collio D.O.C.
Negli anni '80 l'azienda inizia ad esportare i vini in Germania diventando nel giro di poco il primo produttore friulano a rifornire la Deutsche Lufthansa AG, la compagnia aerea di bandiera tedesca.
Dal 2008 la famiglia Pighin è fortemente impegnata nel costante aggiornamento e rinnovamento delle realtà aziendali sotto tutti i punti di vista: sia nell’impianto dei vigneti (con il passaggio al sistema di impianto Guyot, con una densità che è progressivamente incrementata fino a raggiungere gli attuali 4700 ceppi/ha in entrambe le aziende), sia nei locali di vinificazione e affinamento delle Cantine. Viene ristrutturata l’antica bottaia e risanata l’antica Villa storica.
Vengono, quindi, realizzati importanti investimenti dal punto di vista tecnologico: largo spazio viene dato ai contenitori in acciaio inox termocondizionati, alle presse pneumatiche, ai vinificatori a pistoni per la più adeguata vinificazione dei vini rossi. Vengono acquistati filtri di ultimissima generazione e installato un sistema di refrigerazione ad alta tecnologia.
Intervista a Roberto Pighin
La vostra, oltre a essere una cantina storica del panorama friulano, è una delle aziende più significative in regione sia dal punto di vista dell'estensione che della produzione annua. La gestione, tuttavia, è sempre rimasta nelle mani della vostra famiglia: quali sono, per una realtà vitivinicola come la vostra, i vantaggi di una gestione familiare?
Essere un’azienda a gestione familiare costituisce per noi un duplice punto di forza. Dal punto di vista umano rappresenta un valore inestimabile, in quanto la conduzione dell’azienda è nelle mani della nostra famiglia da tre generazioni, garanzia di continuità e di presenza costante da parte di coloro che hanno fondato e dato vita a questa appassionante e sfidante realtà imprenditoriale. La nostra è una passione di famiglia ispirata da sempre ad un valore molto preciso: difendere la più alta qualità del vino.
Da qui discende quello che per me rappresenta il secondo vantaggio di essere un’azienda familiare. Sotto il profilo tecnico, infatti, il fatto di essere dei produttori che possono vinificare uve di nostra produzione ci consente di avere il controllo totale dell’intera filiera, dalla terra alla tavola. Questo elemento è per noi garanzia di quella costanza qualitativa che le bottiglie firmate Pighin rappresentano da sempre per il consumatore, nella piena consapevolezza che stiamo lavorando con un prodotto della natura e come tale dobbiamo accettare le sue leggi a volte imprevedibili.
Spesso in Friuli, ma non solo, c'è una dicotomia profonda tra “viticoltura di pianura” e “viticoltura di collina”, con la seconda percepita qualitativamente superiore rispetto alla prima. Voi avete vigneti in entrambi i tipi di territori: qual è il vostro parere a riguardo?
La nostra azienda è ubicata nella culla della più alta tradizione vitivinicola del Friuli: da un lato Risano, nella pianura delle Grave e dall’altra Capriva, in provincia di Udine, nel Collio. Si tratta di due grandissimi terroir D.O.C., su cui si estendono rispettivamente per 160 e 30 ettari di vigneti, che noi consideriamo di assoluta pari dignità e potenzialità. La nostra è infatti una politica di marchio, il nostro Gallo, che diventa garanzia di ciò che il consumatore troverà poi nel calice. Il rispetto che nutriamo per questi due territori è quindi lo stesso, consapevoli che stiamo parlando di due zone morfologicamente diverse con le loro caratteristiche specifiche.
Se il Collio è internazionalmente noto, infatti, per la ricchezza del suo terroir unico, le Grave dal canto loro presentano un terreno che offre una base di partenza capace di produrre vini la cui freschezza, piacevolezza ed equilibrio sta intercettando sempre di più il trend del consumatore di oggi. Il nostro impegno, lavoro e dedizione è dunque il medesimo per entrambe le nostre aziende, mossi dal desiderio di far sì che il nostro Gallo continui di essere icona e simbolo di qualità e garanzia di affidabilità per il consumatore.
Quali sono stati gli ultimi investimenti effettuati per l'ammodernamento della vostra cantina?
Il tema dell’ammodernamento della cantina ci sta particolarmente a cuore. In questi ultimi anni infatti stiamo realizzando degli importanti investimenti in cui crediamo molto. Siamo consapevoli di avere in dote dei territori d’eccellenza e il nostro lavoro in vigna, portato avanti dal nostro team di giovani enologi, Cristian Peres, coadiuvato da Federico Diamante, è volto proprio a valorizzarli quanto più possibile. Ma sappiamo anche che solo grazie a una cantina moderna e tecnologicamente performante si può puntare alla trasformazione della materia prima in vino di qualità.
A partire da questa convinzione abbiamo avviato in questi mesi una serie di progetti molto ambiziosi: la completa sostituzione dell’impianto di termo condizionamento per la fermentazione dei vini nelle vasche; abbiamo inoltre deciso di installare una nuova pressa Vilmess di ultimissima generazione che si affiancherà a quelle preesistenti; stiamo installando due nuovi impianti di depurazione per la pulizia delle acque reflue della cantina e delle acque di lavaggio delle macchine agricole; è infine in corso un riadeguamento estetico di tutta la cantina in generale. Siamo inoltre in procinto di ottenere la certificazione UNI ENI ISO 22000, una certificazione che svolge un ruolo chiave per garantire prodotti alimentari sicuri e di qualità.
Come si pone la vostra azienda nei confronti di un tema importante come quello della sostenibilità?
Crediamo da sempre nella sostenibilità tanto che l’azienda ha 7 ettari convertiti completamente a biologico che sono stati piantati da barbatelle resistenti, ossia vitigni frutto di uno scrupoloso programma di incrocio tra fiori della vite (non incroci ogm) e selezione di viti di nuova generazione resistenti a peronospora e oidio, che permettono di ridurre i trattamenti contribuendo nel tempo alla salubrità e alla sostenibilità ambientale. A garanzia della nostra produzione in campagna dal 2007 siamo inoltre certificati GLOBALGAP e dal 2016 anche certificati SQNPI, il sistema nazionale di qualità della produzione integrata. In campagna usiamo quindi prodotti mirati e non inquinanti. Su questo siamo stati tra i primi produttori in Regione ad adottare il sistema di irrorazione che prevede il recupero della nebulizzazione in eccesso consentendo di risparmiare oltre il 40% del prodotto in fase di trattamento.
Quali sono i progetti futuri per la vostra azienda?
Ultimati i lavori di ammodernamento nella cantina di Risano, che comprendono l’implementazione di ulteriori 110 KW di potenza fotovoltaica nell’attuale impianto, procederemo con ulteriori innovazioni tecnologiche nella cantina di Capriva nel Collio dove, entro la prossima vendemmia, verrà installata la nuovissima centrale di pigiatura. Un ulteriore progetto che stiamo portando avanti e che ci vedrà impegnati nei prossimi mesi riguarda alcune integrazioni dei nostri vigneti. Stiamo infatti procedendo all’impianto di 6 nuovi ettari di vigneti privilegiando i vitigni autoctoni, dei quali 2 ettari di Refosco e 2 ettari di Friulano nella nostra azione di Risano nelle Grave e di ulteriori 2 ettari di Ribolla Gialla, Friulano e Malvasia nel Collio. La conduzione di questi impianti viene gestita con rigore e professionalità dal responsabile della parte agronomica Manuel Bracco.
Pighin on Tour 2024. Cene degustazione
Gambero Rosso con la Cantina Pighin ha organizzato un terzo tour di cene degustazione, dopo quelle del 2022 e del 2023. Protagonisti dei due nuovi appuntamenti sono sempre i vini di punta della cantina: Collio Ribolla Gialla Brut | Friuli Grave Pinot Grigio | Collio Malvasia | Collio Bianco Sorelì | Collio Picolit che saranno proposti in abbinamento ai menu realizzati per l’occasione dagli chef dei ristoranti convolti.