Visionary Chef. Il progetto firmato Feudi di San Gregorio
“Questi eventi sono diventati, grazie al successo delle prime edizioni, qualcosa in più: vere e proprie cene ispirazionali, occasioni di incontro per donne e uomini che consideriamo visionari e che condividono i nostri valori fondanti: il gusto della curiosità, la ricerca continua della qualità, la libertà di spirito”. Così Antonio Capaldo - Presidente di Feudi di San Gregorio - introduce il progetto Visionary Chef che vede la cantina e talentuosi chef allinearsi verso un obiettivo comune. “Il primo obiettivo – prosegue - è quello di dare visibilità e sostegno a giovani chef che hanno deciso, con coraggio, di intraprendere questo lavoro in maniera innovativa. Ancora di più, vogliamo mettere in evidenza, la ricerca da parte dei cuochi di strade sempre nuove, finalizzate ad assicurare uno sviluppo sostenibile e rispettoso dell’ambiente e della comunità di riferimento, valori che la nostra azienda (Società Benefit e B Corp) difende ormai da tanti anni”.
Un progetto ambizioso su cui l’azienda scommette con coraggio e determinazione. Attraverso l’iniziativa si cerca di creare una sinergia tra cuochi e azienda per poter valorizzare il territorio attraverso la sostenibilità, le grandi materie prime e il pensiero di cuochi che guardano al futuro come un’opportunità di innovazione e la possibilità di una narrazione personale della cucina italiana. Saranno vere e proprie cene a quattro mani in cui lo chef di un ristorante riconosciuto verrà affiancato dal talento di un visionary chef: un cuoco visionario. Ma cosa significa cuoco visionario? A rispondere è sempre Antonio Capaldo: “Per noi i visionary chef sono professionisti curiosi, che hanno viaggiato e si fanno ispirare da ogni realtà che incontrano. Fanno scelte coraggiose, innovative e visionarie. Scelgono le loro materie prime con grande attenzione e la sostenibilità sociale, ambientale ed economica è alla base dei loro progetti. Con Feudi di San Gregorio condividono alcuni valori fondamentali - Sostenibilità, Territorialità, Bellezza e Innovazione - e per questo vogliamo lavorare insieme a loro per costruire un nostro racconto della cucina italiana”.
Visione, coraggio e determinazione quindi. Uno sguardo diretto verso qualcosa di nuovo, di inesplorato, che permette di portare innovazione e una interpretazione inedita della materia prima a disposizione, tutto sotto il segno della sperimentazione e l’audacia dell’andare oltre la sicurezza di muoversi su terreni già percorsi.
Gambero Rosso funge da collante al progetto riconoscendosi in quei valori fondanti che Feudi di San Gregorio delinea nel progetto e negli obiettivi che si prefissa: comunicare al settore l’importanza della sostenibilità, la valorizzazione e tutela della bellezza del territorio. “Da qui la volontà di coinvolgere la più importante casa editrice specializzata nel cibo e nel vino" conclude Capaldo "Per noi Gambero Rosso è partner ideale per raccontare il nostro nuovo corso e le nostre scelte intraprese, con il linguaggio più idoneo ai professionisti dell’Horeca (settore chiave per lo sviluppo della nostra marca) e agli appassionati del vino”.
Visionary Chef. La prima volta con Gambero Rosso
Il 7 ottobre a Napoli è andato in scena il primo appuntamento organizzato totalmente con la collaborazione di Gambero Rosso, che si è svolto al ristorante Re Santi e Leoni, dove lo chef Luigi Salomone ha ospitato lo chef Roberto Allocca, del ristorante Marennà, situato all’interno di Feudi di San Gregorio.
Il percorso a tappe con i vini di Feudi di San Gregorio è iniziato a Roma da Luciano – Cucina Italiana con Luciano Monosilio, che ha ospitato nella sua cucina i due Visionary Chef Sara Scarsella e Matteo Compagnucci, chef e titolari del ristorante Sintesi di Ariccia, proseguendo poi a Milano dove Takeshi Iwai chef di Aalto Cucina Libera ha ospitato il Visionary Chef Marco Ambrosino di 28 posti, a Napoli al ristorante Re Santi e Leoni, dove lo chef Luigi Salomone ha ospitato lo chef Roberto Allocca del ristorante Marennà, quindi approdando di nuovo a Roma per una cena a 6 mani al Divinity al Restaurant & Terrace, ideata dalla chef Alessandra Civilla con Francesco Apreda e lo chef resident Luca Decembrino.