Piemonte, da un terroir di frontiera il Gavi alla sfida del tempo

9 Set 2024, 18:17 | a cura di

Gavi, il legame col territorio del grande bianco piemontese

«La consapevolezza, sempre più profonda, che il Gavi regga molto bene il trascorrere del tempo è ormai condivisa tra i produttori. La longevità è il grande dono del Gavi», conferma Maurizio Montobbio, Presidente del Consorzio di Tutela che quest’anno celebra i 50 anni dal riconoscimento della Doc ottenuta nel 1974, diventata Gavi Docg nel 1998.

 

Maurizio Montobbio - ph Cristian Castelnuovo

Compresa in 11 comuni della provincia di Alessandria, salendo da Novi Ligure fino a Bosio, per 1.600 ettari di terreno prevalentemente collinare, la denominazione di questo grande bianco del Piemonte è caratterizzata da un microclima tutto suo, che unisce il tepore della brezza del Mar Ligure alle nevi degli Appennini: un’enclave privilegiata per la coltivazione del Cortese, vitigno che qui è autoctono, di insediamento secolare.

 

«Come Consorzio, la filosofia che ci guida è legata alla tutela del patrimonio vitivinicolo», racconta Montobbio. Un occhio di riguardo alla tradizione è volto a preservare la storia di questo bianco conosciuto in tutto il mondo perché versatile, fresco, sapido, elegante. Ma non può mancare un altrettanto convinto slancio orientato al futuro, ricercando una mediazione tra le sfide del mercato vinicolo odierno e mantenere l’unicità di un vino che può e deve rimanere figlio della sua identità e del suo territorio».

ph Adriano Giraudo

Una terra di frontiera, di impronta e influenza marcatamente ligure, come ricordano, ancora oggi, il Forte di Gavi, avamposto difensivo di Genova e le numerose dimore delle famiglie aristocratiche che lasciavano la città di mare, in estate, per le più fresche colline dell’entroterra. La presenza del Gavi, un vino bianco in una regione, il Piemonte, caratterizzata da rossi, trae quindi la sua forza identitaria dalla sua eccezionalità e dal suo intatto legame con le proprie radici, sposandosi a pieno con la cucina tradizionale dei nobili genovesi, a base di carni magre, verdure e pesce. La consapevolezza della responsabilità, ma anche del privilegio, che tale titolo comporta. Un regalo migliore, il Gavi, non se lo poteva proprio concedere.

Da 50 anni tecnologia e ricerca per preservare un ambiente prezioso

Nella proiezione al futuro, che la celebrazione di un traguardo storico come quello festeggiato dal Gavi comporta, non può mancare un’attenzione particolare alla tutela e alla sostenibilità del territorio che produce questo grande bianco del Piemonte. «Cerchiamo di sperimentare, dando le migliori indicazioni possibili agli associati», spiega Montobbio. Dalla selezione clonale alle carte tematiche dell’area (comprendenti parametri di assolazione, pendenza, altimetria ed esposizione), fino agli studi sui lieviti autoctoni e alla regolazione degli atomizzatori. Il tutto mettendo al centro il rispetto della biodiversità e della sostenibilità ambientale. Un aggiornamento costante con tecnologie all’avanguardia per preservare il patrimonio del Gavi Docg.

Consorzio Tutela del Gavi

Gavi (AL)
Via Mameli, 173
0143 645068
consorziogavi.com
Instagram: gavi972
Facebook: gavisince972

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