Col Sandago rilancia Wildbacher. L’antico vitigno cantato da Veronelli

7 Giu 2021, 15:36 | a cura di

Wildbacher di Col Sandago. La storia e i vini prodotti

Quando si parla di Marca Trevigiana, pensiamo subito al Prosecco, la bollicina più venduta nel mondo. Ma sarebbe riduttivo dedicare un territorio così vocato alla produzione di un unico vino: è questa idea che deve aver ispirato Martino Zanetti, quando nel 1996 ha acquisito Col Sandago sulle colline di Susegana e Pieve di Soligo. Oltre che alla produzione di Conegliano-Valdobbiadene Docg, infatti, l’imprenditore trevigiano alla guida del Gruppo Hausbrandt ha puntato molto su un vitigno che stava per scomparire e che proprio grazie a lui è invece tornato alla luce. Parliamo del Wildbacher.

Le radici di quest’uva vanno cercate nella Stiria Occidentale, in Austria, dove il distretto in cui era inizialmente coltivato le ha dato il nome: Wildbacher, infatti, significa “torrentello selvaggio”, quasi a indicare anche il carattere irrequieto del vitigno. La varietà, da questo territorio, giunse circa due secoli fa a Susegana, l’unica zona del nostro Paese dove trovò ospitalità. La sua forza, la capacità di resistere in zone dove altre uve non avrebbero prosperato, non gli bastò però a difendersi dall’avanzata dell’uva glera (base del Prosecco) e così, piano piano, questa varietà fu quasi abbandonata. Fino a quando Martino Zanetti, estimatore di vini sinceri, decise di scommettere su quei rari filari scoperti per caso nella sua tenuta. Affidando ad agronomi esperti il compito di studiarli e agli enologi quello di creare le condizioni migliori per assecondare le inclinazioni di un vino così esclusivo, il Wildbacher è tornato a nuovi fasti.

Tanto che anche Luigi Veronelli, durante uno dei suoi viaggi in cerca dei “vitigni rari” in Italia, si imbatté nel Wildbacher di Col Sandago e in una lettera indirizzata proprio a Zanetti scrisse così: “…avessi io la proprietà di quel vero e proprio cuore viticolo c’ha nome Col Sandago, non avrei dubbio alcuno. Spianterei tutte, ma proprio tutte, le viti di Prosecco, Merlot, Cabernet Sauvignon, quant’altre e lascerei – per una sua mostruosa eccellenza – la vite del Wildbacher”.

Oggi, nel vigneto aziendale di 20 ettari, tre e mezzo sono dedicati al Wildbacher: da questi, vengono prodotti circa 5.000 bottiglie, declinate in quattro differenti etichette: un rosso, due spumanti rosé – uno da Metodo Classico, uno da Metodo Charmat – e un passito, il Dagoberthus, a dimostrazione anche di una certa versatilità dell’uva. Negli ultimi tre anni, il Wildbacher di Col Sandago ha vissuto un grande successo, con metà della produzione che prende la via dei mercati esteri, soprattutto verso Germania, Austria e Svizzera, ma anche Repubblica Slovacca e Repubblica Ceca. E poi Usa, Canada, Regno Unito: insomma un vino in grado di mettere d’accordo molti palati internazionali.

 

La nuova veste del Wildbacher che richiama le origini con la sua etichetta ispirata alle antiche cartaglorie, le eleganti cornici disposte sull’altare durante la messa che contenevano le pergamene con i passi più letti dal prete durante la cerimonia

Nuova etichetta per un vino antico, dimenticato, ritrovato
Il Wildbacher dàa Col Sandago ripeto e sottolineooltre che uve ottime, più che ottime, eccelsa, l’anima…”: sono ancora le parole di Luigi Veronelli, che davvero si era innamorato di questo vitigno coltivato e coccolato da Col Sandago. A queste uve l’azienda ha dedicato particolari attenzioni nell’ultimo periodo con un restyling della vecchia etichetta studiato in tre anni di lavoro. Vino pregiato, unico, fuori dagli schemi, per cui è stato scelto un ritorno alle origini con una rivisitazione e un’attualizzazione delle decorazioni che richiamano le antiche cartaglorie. La lamina dorata, il rosso utilizzato per la scritta del nome “Wildbacher”, l’utilizzo di una carta invecchiata danno alla bottiglia un inequivocabile tocco di raffinatezza; un piccolo pendaglio in cui si può trovare la numerazione della bottiglia, prodotta in tiratura limitata, impreziosisce ulteriormente il prodotto

Wildbacher. Carta d'identità

Classificazione: IGT Colli Trevigiani
Uve: Wildbacher in purezza, biotipo di Col Sandago
Zona: vigneti Col Sandago, comune di Susegana (TV)
Affinamento: 24-30 mesi in fusti di rovere da 500 litri, per metà nuovi e per metà di primo e secondo passaggio. Successivamente in bottiglia per altri 12 mesi.

Col Sandago - Susegana (TV) - via Barriera, 41 - 043864468 colsandago.it

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