Santadi. Vini veri della Sardegna
Nel 1960 un gruppo di viticoltori di Santadi si unì e diede vita alla cooperativa che, ancora oggi, porta orgogliosamente il nome del paese dove è nata. Siamo nel Sud Ovest dell’Isola, in pieno Sulcis Iglesiente, terra di Carignano, viti prefillossera e filari a due passi dal mare. Nel tempo Cantina Santadi si afferma come un’importante realtà cooperativa a livello nazionale. Lo fa grazie a un modello esemplare di impresa che cambierà (in meglio) la vita di tante altre cantine sociali sarde. Oggi è composta da 200 viticoltori, i suoi vini si conoscono in Italia e nel mondo e il suo valore non è mai diminuito. L’obiettivo iniziale del gruppo fondatore era quello di produrre e vendere vino sfuso, ma pochi anni dopo, la svolta: con l’elezione del presidente Antonello Pilloni (ancora in carica) si attuò una politica volta alla qualità di cui ancora adesso si raccolgono i frutti.
La prima mossa fu quella di chiamare l’enologo di fama internazionale Giacomo Tachis, con cui si creò il grande Terre Brune (prima annata 1984), un Carignano del Sulcis Superiore che riscuote da subito un incredibile successo. Quello fu anche un periodo che diede il via a importanti cambiamenti nella parte strutturale della cantina, ci fu un ampliamento significativo, con la costruzione di una nuova sala di vinificazione e di una barricaia, un locale per l’imbottigliamento e un magazzino. Attualmente la cantina non si limita a produrre vini buoni, anzi ottimi, ma realizza soprattutto “vini veri” interpreti di questo tratto costiero della Sardegna, ricco di biodiversità e dalle differenze in ambito geografico: da rilievi montuosi si passa a tratti pianeggianti e collinari, che si affacciano sul mare. Il tutto è un alternarsi di vigne, macchia, rocce, sabbia, ulivi. La gamma, sempre guidata dal Terre Brune, è ampia e la qualità è comune a tutte le etichette.
L’altro cavallo di razza è il Rocca Rubia, una versione di Carignano Riserva, dall’ottimo rapporto qualità prezzo. Un altro vino tipico del luogo è il Latinia, un passito da uve nasco provenienti dalle Valli di Porto Pino, dolce, ma con dei tocchi ossidativi di gran fascino. Sono passati più di sessant’anni dalla sua fondazione, ma alcuni capisaldi rimangono immutati. Uno su tutti, la vendemmia manuale. Ancora oggi i grappoli sono raccolti manualmente, grazie a tanti vignaioli che non hanno mai smesso di svolgere un lavoro di alto artigianato, volto a valorizzare uve, territorio e una tradizione che viene da lontano.
L’azienda da qualche tempo ha aperto le sue porte alle esperienze in cantina e alle degustazioni guidate. Sono previsti diversi pacchetti che prevedono visita e assaggi di diversi vini. Un modo per entrare nel profondo e nell’intimo di una delle cantine simbolo della viticoltura di qualità in Sardegna.
Caantina Santadi su smartphone
È l’app per scoprire tutto di Cantina di Santadi: Santadi Nfc. È scaricabile dalle principali piattaforme per smartphone e permette di avere tutto a portata di mano. In più, per i principali vini (Terre Brune e Rocca Rubia) con la scansione del tag nel retro della etichetta, si hanno a disposizione tutte le informazioni sul prodotto, fino ad arrivare alla completa tracciabilità dei due rossi.
Cantina Santadi – Santadi (SU) – via Giacomo Tachis, 14
0781950127 – cantinadisantadi