Mancava dal 2019, nel capoluogo piemontese, un grande evento che mettesse assieme i rappresentanti del prestigioso Vermouth di Torino, vino aromatizzato italiano, già apprezzato alla corte reale dei Savoia, l’unico a potersi fregiare dell’Indicazione geografica protetta (Igp) concessa dall’Unione europea. E stavolta, gli organizzatori hanno scelto di giocare in casa, nella città simbolo di questo storico aperitivo. L’appuntamento, chiamato Vermouth di Torino... a Torino, è per il 24 gennaio 2025, dalle 10,30, nella sede torinese dell’Associazione italiana sommelier, in via Modena 23.
Presenti tutti i soci del Consorzio
Cinque anni fa, il Consorzio di tutela aveva organizzato, sempre assieme ad Ais, il primo evento in assoluto nella città natale ma l'edizione 2025 è ancora più importante, per il numero di produttori e di etichette che nel frattempo sono raddoppiati. Per esperti e semplici appassionati, ci sarà l’occasione di degustare una straordinaria selezione dei Vermouth di tutti i soci del Consorzio, oggi saliti a 43, in rappresentanza di oltre il 90% della produzione della Igp. Nel programma, sono previsti i banchi d’assaggio dei singoli produttori, ma si potrà partecipare anche a workshop e talk show per tutta la giornata, scoprendo le ultime tendenze su produzioni e mercato.
Un po' di storia
Il nome Vermouth deriva dal termine tedesco wermut che definisce l’Artemisia absinthium (assenzio maggiore), che è la base aromatica principale usata nella preparazione. Dal 1400, come ricorda il Consorzio, i liquoristi torinesi iniziarono a distinguersi per la perizia nell’arte della distillazione fino a ottenere, già nel Settecento, grande fama anche oltre i confini italiani. Nell’Ottocento e Novecento, il Vermouth divenne famoso anche all’estero nelle sue due varianti (bianco e rosso). Ed è da Torino che inizia lo sviluppo del Vermouth come lo conosciamo oggi. Le tecniche di lavorazione si sono evolute e le nuove hanno affiancato quelle antiche. La bevanda è classificata in base al colore (bianco, ambrato, rosso, dry) e alla quantità di zucchero impiegata. Il disciplinare prevede anche la tipologia Vermouth di Torino Superiore che si riferisce a prodotti con un titolo alcolometrico non inferiore a 17% vol., realizzati con almeno il 50% di vini piemontesi e aromatizzati con erbe, oltre all’assenzio, coltivate o raccolte in Piemonte. Info sul sito del Consorzio del Vermouth di Torino.