Gambero Rosso per Tenuta Sant'Antonio
Nelle colline della Valpolicella Orientale, dove i vigneti si estendono a perdita d'occhio, c’è una famiglia che con passione e dedizione sta riscrivendo anno dopo anno la storia di questo territorio. Non si tratta solo di una delle realtà d’eccellenza del panorama vinicolo veronese (il suo Amarone della Valpolicella Campo dei Gigli 2019 è uno dei vini premiati con i Tre Bicchieri dalla guida Vini d'Italia 2025 del Gambero Rosso), ma di un’azienda che attraverso una visione nitida e tanta voglia di cambiamento sta conducendo la sua rivoluzione silenziosa. Una trasformazione che affonda le radici nel rispetto del territorio, ma con gli occhi puntati verso il futuro. In un mix tra territorialità e contemporaneità che rende Tenuta Sant’Antonio della Famiglia Castagnedi unica nel suo genere.
Progetti d'avanguardia in vigna
Il segreto della Famiglia Castagnedi è aver saputo investire non solo nelle vigne, ma anche in team, idee e qualità, tracciando un nuovo percorso di evoluzione aziendale. E con una missione ben precisa: elevare il valore intrinseco dei loro vini, renderli simboli della Valpolicella Orientale e del Soave Occidentale e portare il nome di questi luoghi in alto nei mercati nazionali e internazionali. Una visione audace, frutto di una profonda riflessione sulle potenzialità del territorio e un impegno costante a migliorarsi.
Dal “Progetto Qualità” che mira a perfezionare ogni dettaglio del processo produttivo e qualitativo enologico, alla gestione innovativa delle vigne che riduce l’impatto ambientale. Tutto è pensato per esaltare la purezza e l’identità dei propri vini. Un percorso di crescita ambizioso, che ha già portato grandi soddisfazioni, ma che guarda sempre più lontano. Per la famiglia della storica Tenuta Sant’Antonio e delle etichette Scaia e Télos il concetto di qualità non è mai stato statico.
È un’idea che si evolve, modellata dalle sfide climatiche, dalle richieste del mercato e dalla loro stessa esperienza sul campo. «Non possiamo fermarci - dicono - perché ogni annata è una nuova opportunità per fare meglio». Ed è proprio questo spirito che li ha portati a fare scelte al passo con i tempi, come l’adozione di pratiche sostenibili di estrazione biologica, la riduzione dell’uso di solfiti e l’introduzione di tecnologie che permettono un controllo sempre più preciso durante la vinificazione.
Esperienze immersive in cantina
Oltre alla produzione, il desiderio è anche quello di creare una connessione diretta con chi beve, per far sentire il consumatore parte di questa terra e della sua storia. Ecco perché l’azienda sta puntando su partnership con operatori qualificati e sul dialogo diretto con il cliente finale, attraverso esperienze immersive in cantina, degustazioni personalizzate e racconti che svelano l’anima del vino. Un intento che, come ricorda Armando Castagnedi, titolare insieme ai fratelli Tiziano, Massimo e Paolo, rientra «nell’obiettivo di portare il territorio della Valpolicella Orientale e del Soave Occidentale al massimo livello di riconoscimento e rispetto. La qualità è per noi un punto fermo, ma vogliamo anche che chiunque assaggi i nostri vini percepisca l’amore, la cura e l’attenzione che mettiamo in ogni singola bottiglia».
In un mondo vinicolo in continua evoluzione, dove la competizione è feroce e le mode cambiano rapidamente, la Famiglia Castagnedi ha scelto di non seguire semplicemente le tendenze, ma di creare qualcosa di duraturo. Qualcosa che possa essere riconosciuto non solo per la qualità tecnica, ma per il cuore che c’è dietro. In fondo, «ciò che vogliamo - chiosano - è che ogni calice parli di noi, del nostro territorio, del nostro impegno».