Gambero Rosso per Cantine San Marzano
Wine sharing beauty è il pay off che da qualche tempo l'azienda vitivinicola pugliese Cantine San Marzano ha scelto per far conoscere la sua idea di vino, ovvero un mondo fatto di cultura, interazione, di momenti trascorsi insieme. Prima di tutto, la parola d'ordine è spensieratezza. Ed è un concetto che sta benissimo con il rosato, tipologia che ha fatto e fa ancora la fortuna del vino pugliese nel mondo.
Siamo a San Marzano, piccolo paese nel centro della Dop Primitivo di Manduria, nel Tarantino. Le cantine omonime nascono più di sessant'anni fa, grazie alla volontà di diciannove vignaioli. Nessuno conosceva il Primitivo di Manduria fuori dai confini locali. L'idea fu proprio quella di passare da un consumo quotidiano e sfuso del vino a quella di una consapevolezza diversa, che desse valore a chi il vino lo faceva e a chi il vino lo consumava. Un progetto cooperativo e un obiettivo non affatto scontati nel Meridione di così tanti anni fa. A distanza di più di mezzo secolo i viticoltori coinvolti sono 1200 e le valorizzazioni dell'alberello pugliese – non a caso ripreso nel logo aziendale - e dell'uva primitivo -, molto devono all'impegno di Cantine San Marzano.
Il Sessantanni Rosé nato per celebrare l'estate
Dopo il successo del Sessantanni, il Primitivo Dop riconosciuto nel mondo come un vero e proprio brand, Cantine San Marzano decide di dare alla luce la sua versione rosé nel 2022. Doveva essere un'etichetta una tantum, ma la grande richiesta da parte dei consumatori, ha spinto l'azienda a produrlo in maniera regolare, mettendolo sul mercato, ogni due anni, convinta delle potenzialità di invecchiamento di questa tipologia di vino. Il Sessantanni Rosé Igp Salento 2023 esce anche in una veste nuova, con un packaging più prezioso, una bottiglia smerigliata che richiama dei cadeaux di charme. In effetti l'idea del festeggiamento ritorna, come sottolinea anche Francesco Cavallo, storico e tenace presidente di Cantine San Marzano: «La nostra realtà - spiega – è nata nel mese di giugno del 1962. Quale vino migliore se non il rosato per celebrare l'estate e i primi sessant’anni della cantina?».
L'anima gentile e potente in un rosato che fa anche legno
L'anima gentile e fresca di un rosé c'è, ma c'è anche la potenza dell'uva primitivo. Lo si intuisce dal bouquet fruttato, soprattutto di ciliegia. La finezza del corpo è figlia di un mix di terreni: siamo infatti nella zona di confine tra suoli sabbiosi e terra rossa, su substrato calcareo, habitat d’elezione degli alberelli di primitivo. Non scontato l'uso del legno, scelta possibile grazie proprio alla trama di questo rosato. Una parte della massa infatti fa tre mesi di barrique non tostate. Un'aggiunta di rotondità al sorso che si esprime soprattutto nell'accenno di profumi terziari ed è anche un modo per rendere più longeva l'etichetta che, come abbiamo detto, viene prodotta ogni due anni. Una sfida in cui la realtà cooperativa crede da tempo.
Gli abbinamenti consigliati
Altra caratteristica peculiare del rosato è senz'altro la sua versatilità in tavola. C'è quindi solo da capire come accompagnarlo. Qui ci aiuta il presidente Cavallo in versione gourmand: «Se cerchiamo l’abbinamento armonico consigliamo piatti di pesce o crostacei, primi o secondi, anche con una certa struttura. Su una tavola pugliese lo vedrei con delle crocchette di melanzane fatte in casa, un pacchero con un ragù rosso di scorfano e magari in inverno, volendo osare, potrebbe addolcire il palato dopo un piatto di salsicce con le cime di rape».
Cantine San Marzano
Via Monsignor Bello, 9,
San Marzano di San Giuseppe (TA)
Tel.: +39 099 9574181
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