Dopo due anni di lavoro e la visita di una giuria nel settembre del 2023, finalmente la Regione Sicilia ha ottenuto il titolo di European Region of Gastronomy per il 2025. Non si è trattato di una gara ma di un’attenta valutazione di un dossier di candidatura che ha previsto precise attività da parte dell’intera Regione, sia nella fase preparatoria nel 2024 che in tutto il 2025. Tra queste attività, si segnalano il recupero delle vecchie tradizioni e la valorizzazione del prodotto locale (si pensi che cosa significhi nel mondo del vino), il rispetto della sostenibilità nei processi produttivi e in quelli distributivi. In questo caso abbiamo anche citato il lavoro della Fondazione SOSstain presieduta da Alberto Tasca e che conta ormai un importante numero di cantine siciliane. Nonché il rispetto della biodiversità che caratterizza il territorio italiano e siciliano e la necessaria riflessione sulle best pratice relative ai processi di climate change resilience, che coinvolge molto il mondo del vino.
Il contributo a una comunicazione più efficace
Ma che ruolo ha avuto, ed ha, il neuromarketing in questo progetto? In realtà, la commissione è stata particolarmente interessata a come il neuromarketing possa contribuire a migliorare in maniera significativa la comunicazione nel campo dell’agrofood, in particolare nel mondo del vino. Una delle critiche mosse dalla commissione che ha valutato le eccellenze siciliane è stata proprio la debolezza nel comunicare le magnificenze agroalimentari che ci differenziano dal resto d’Europa. Ecco che, nel progetto che la Regione Sicilia metterà in campo, vi è lo studio di adeguate strategie di promozione, anche con una specifica integrazione col sistema turistico (si pensi ai progetti di enoturismo) e lo studio di soluzioni di marketing efficace tramite le neuroscienze. In un contesto di forte competizione nei mercati internazionali, occorre, certamente, distinguersi con la qualità del prodotto, ma anche con la capacità promozionale della comunicazione. Si parte, pertanto, con le applicazioni di neuroretail per la verifica dell’attrattività delle etichette sullo scaffale, dall’analisi della qualità della comunicazione web e della comunicazione visiva. Non a caso, tra le principali attività previste dalla nomination promossa dall’International Institute of Gastronomy, Culture, Arts and Tourism (Igcat), vi sono delle specifiche «competition» (best young chef, best gift, best web page, best video) su cui le neuroscienze stanno iniziando dare un utile contributo.
Un convegno al G7 agricoltura di Siracusa
Lo testimoniano i webinar richiesti su neuromarketing e packaging per tutti i membri dell’Igcat stessa, nonché il lavoro di analisi di neuromarketing ormai entrato nella periodica valutazione di molte aziende europee dell’agroalimentare. Si tratta di un tema che sarà anche oggetto in uno specifico convegno, in occasione del G7 sull’agricoltura, a Siracusa il 26 settembre prossimo, e in cui verranno descritte le attività previste dalla nomination nonché il ruolo del neuromarketing.