Lieve incremento su base annua delle esportazioni della filiera dei Distretti vitivinicoli nel primo semestre 2024. Il segmento, che rappresenta circa un quarto del totale export dei distretti agroalimentari monitorati da Intesa Sanpaolo (14 miliardi di euro semestrali), sale a quasi 3,3 miliardi di euro, con un +0,7% rispetto all'anno precedente, per via di un lieve rallentamento del secondo trimestre dell’anno (-0,7%), che ha condizionato i progressi dei primi tre mesi (+2,4 per cento). Il distretto più importante in termini di valori esportati, quello di Langhe, Roero e Monferrato, chiude il primo semestre con un calo su base annua del 4,7% (-2% nel secondo trimestre, a 985 milioni di euro) e arretra soprattutto verso Belgio (-31% nel semestre) e Svizzera (-29%), mentre guadagna terreno negli Stati Uniti (+6,8%), in Germania (+3,8%) e in Francia (+2,8 per cento).
Accelerazione per il Prosecco Docg
Rallenta ma resta in territorio ampiamente positivo, fa sapere Intesa Sanpaolo, il distretto dei Vini del Veronese (+2,3% nel secondo trimestre, +6,7% nel semestre a 616 mln di euro). La dinamica è simile per i Vini dei Colli fiorentini e senesi (rispettivamente +0,1% e +3,6% a 437 mln di euro), mentre il Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene Docg accelera nel secondo trimestre (+11%, +6,1% nel semestre, a 543 mln di euro) grazie ai successi negli Stati Uniti (rispettivamente +26% e +9%), in Germania (+9% e +7%) e in Austria (+27% e +19%), mentre in Russia si registra una brusca frenata, pur restando positivo nel bilancio semestrale (-34% nel secondo trimestre, +39% nei primi sei mesi dell’anno).
Bene Montepulciano d'Abruzzo, male Trento e vini del Bresciano
Tra gli altri distretti vitivinicoli, in terreno positivo, nel primo semestre 2024, si trovano le esportazioni dei distretti del Montepulciano d'Abruzzo (+3,2%) e dei Vini e distillati di Bolzano (Alto Adige, con +2,3%), mentre faticano Vini e distillati del Friuli (-3,6%), Vini e liquori della Sicilia occidentale (-5,7%), Vini e distillati di Trento e Vini e distillati del Bresciano, questi ultimi rispettivamente con -7,7% e con -8,4 per cento.
Gli altri distretti alimentari
Nel complesso, la crescita sui mercati esteri dei distretti agroalimentari italiani nel secondo trimestre (+6,4%) sta proseguendo allo stesso ritmo del primo trimestre (+6,6%). Da gennaio a giugno, l'export (vino incluso) ammonta a oltre 14 miliardi di euro a valori correnti, il 6,5% in più (pari a 857 milioni) rispetto alla prima metà del 2023. In positivo, tra gennaio e giugno, i distretti dei Dolci di Alba e Cuneo, il comparto pasta dell'alimentare di Parma, le conserve di Nocera, l'olio Toscano, i salumi del Modenese. La filiera dell’olio è quella che contribuisce maggiormente alla crescita delle esportazioni dei distretti agroalimentari nel semestre: 390 milioni di export in più (+59%), di cui 293 realizzati dal distretto dell’Olio toscano (+63% nel semestre). Avanza la filiera del caffè (+10% tendenziale nel primo semestre del 2024). Segni meno per il lattiero caseario della Lombardia sud orientale, l'alimentare napoletano (in recupero nel secondo trimestre), l'ortofrutta del barese e la Mozzarella di bufala campana. L’evoluzione complessiva è in linea, fa sapere la direzione agribusiness di Intesa Sanpaolo, guidata da Massimiliano Cattozzi, con quella del totale agroalimentare italiano (+7,4%), di cui i distretti rappresentano il 44% in termini di valori esportati. Si tratta di una dinamica più vivace rispetto agli altri distretti manifatturieri italiani, che restano sostanzialmente stabili nel secondo trimestre dell’anno (+0,4 per cento).