Novità in materia di vino nel Dl Agricoltura e passi avanti nella tracciabilità digitale dei vini dalla vite alla bottiglia. «I registri dematerializzati dei prodotti vitivinicoli - secondo quanto si legge nel testo del decreto - sono collegati allo schedario viticolo attraverso la digitalizzazione degli adempimenti». Il disco verde al testo è arrivato giovedì 4 luglio al Senato, con 99 voti a favore (ora ci sarà il passaggio alla Camera) e contiene un emendamento del vice presidente Gian Marco Centinaio: «Grazie a questa norma sarà più facile incrociare i dati delle uve che entrano in cantina e del vino che viene prodotto - spiega l'ex ministro dell'Agricoltura - identificandone provenienza, qualità e lavorazione».
Più prevenzione contro truffe e false denominazioni
L'emendamento consente di introdurre uno strumento «efficace per prevenire e combattere truffe e false denominazioni», a tutela in particolare dei prodotti Docg, Doc e Igt ma anche per offrire la massima trasparenza e una corretta comunicazione ai consumatori. La Federvini, in particolare, ha chiesto da tempo la possibilità di collegare schedario viticolo e nuovi registri dematerializzati. Per l'esponente della Lega, la norma approvata è importante e dimostra la volontà di riaffermare che la stragrande maggioranza dei produttori italiani di vino è onesta e vuole difendere la qualità del proprio prodotto, a dispetto di quanto avrebbe voluto far credere qualche inchiesta giornalistica nei mesi scorsi», ha concluso Centinaio (che è responsabile per la Lega del dipartimento Agricoltura e turismo) riferendosi alle forti polemiche scaturite dopo le due puntate di Report sul vino italiano, andate in onda su Rai Tre.