Ottanta cantine siciliane hanno prodotto 47,6 milioni di bottiglie di vino made in Sicily nel 2023, con un 83% dei volumi di vino a denominazione d'origine e un 55,6% che ha prodotto vini spumanti. Si tratta di aziende, appartenenti all'Assovini, che guardano al futuro puntando su innovazione, enoturismo e sostenibilità. Il dato emerge dal nel report Cultivating the future. La Sicilia del vino si racconta, curato dall’Università di Messina, che ha sondato 80 imprese su 101 iscritte all'associazione presieduta da Mariangela Cambria: «Dopo 25 anni - ha affermato la presidente - la Sicilia del vino è una contemporanea, dinamica, moderna, capace di raccontare e raccontarsi attraverso il vino come parte di un progetto corale, dove le singole storie si intrecciano e compongono uno straordinario mosaico di territori».
Gli autoctoni e il ricambio generazionale
Nell'isola, che conta oltre 70 varietà autoctone, dove grillo, catarratto e nero d'Avola sono ampiamente diffusi, ma dove si riscontra anche un interesse crescente per vitigni reliquia come lucignola e vitrarolo, e altri uvaggi come il corinto nero, albanello e nocera, le cantine aderenti all'Assovini conservano la linea generazionale nell'ambito dell'impresa familiare: nel 95% dei casi i membri della famiglia sono direttamente coinvolti nella direzione aziendale e circa il 78% ha già integrato una nuova generazione nella gestione degli affari economici. E il ricambio generazionale ha determinato un'accelerazione dell'innovazione: ben nove aziende su dieci hanno dichiarato di avere introdotto diverse novità: processo, prodotto, mercato, organizzazione e approvvigionamento.
Ricerca e obiettivo sostenibilità
L'associazione, fondata nel 1998 da Giacomo Rallo, Diego Planeta e Lucio Tasca, conta oggi 101 aderenti che stanno guardando, come si legge nel report 2024, all'autenticità e all'innovazione. Il 22% di essi partecipa a progetti di sperimentazione nei vigneti e un 20,3% ha attivato dei progetti con enti di ricerca. Il distretto ha anche un'anima green. A testimoniarlo è il dato secondo cui il 65% delle cantine ha investito nell'uso delle fonti energetiche rinnovabili, il 63% applica una gestione consapevole dell'acqua, il 54% ha ridotto i rifiuti. E c'è anche un 56,5% che ha già acquisito delle certificazioni di sostenibilità (con un 6,5% in fase di certificazione). Oltre 7 imprese su dieci nel sondaggio possiede una certificazione biologica. In questo trend ambientalista sta giocando un ruolo decisivo la Fondazione Sostain Sicilia, programma legato alla sostenibilità per la viticoltura isolana, promosso da Assovini e dal Consorzio di tutela vini Doc Sicilia.
Enoturismo chiave per il futuro
La wine experience è un concetto ben introiettato dalle imprese aderenti all'Assovini. L'84,8 di esse, nel sondaggio dell'Università di Messina, ha già implementato dei servizi enoturistici. Il restante 15,2% ha dichiarato di avere pianificato i servizi. La maggior parte delle cantine (95,7%), dispone di spazi di degustazione interni, il 78.3% ha terrazze e spazi esterni con vista sui vigneti, offrendo al consumatore un ambiente e un panorama suggestivi. Le degustazioni private in cantina sono offerte dal 91.3% delle aziende. Il 10% ha un ristorante interno e c'è un 6,5% che offre ristorazione aggiuntiva, con cooking class e degustazioni music&wine. Oltre metà (54,3%) non dispone ancora di strutture ricettive, ma c'è un 17.4% che ha pianificato di integrare l'ospitalità nel modello di business.
Gap infrastrutturale da colmare
Restano da superare degli ostacoli, in vista di un pieno sviluppo in chiave moderna dell'enoturismo. Le ambizioni delle imprese di Assovini Sicilia, come scrivono le docenti Tindara Abbate e Alessandra Costa del Dipartimento di Economia, si scontrano però con alcune sfide significative che è necessario affrontare. «Sebbene la Sicilia si proietti come una destinazione enoturistica internazionale, il potenziamento dei sistemi di trasporto interregionali ed extra-regionali rappresenta un’opportunità strategica per rendere l’esperienza dei visitatori ancora più piacevole e agevole. Investire in un sistema infrastrutturale più efficiente contribuirebbe a facilitare l’arrivo dei visitatori, incentivando la frequenza delle visite e arricchendo l’esperienza complessiva di viaggio in Sicilia».
La collaborazione con La Sicilia di Ulisse
Assovini Sicilia e l'associazione La Sicilia di Ulisse hanno siglato e annunciato a Roma una partnership, che mette assieme hotel di charme, ristoranti e cantine di eccellenza. Il presidente Tony Lo Coco ha parlato di enoturismo come connubio tra passione per il vino e scoperta del territorio: «Siamo felici di partecipare agli eventi promozionali di Assovini in Italia e all'estero. E crediamo che l'unione tra alta cucina e vini della cantine associate sia il miglior modo per farci conoscere nel mondo».