Alla ribalta questa settimana sono i Barbaresco prodotti dallโazienda fondata da Bruno Giacosa, ricavati dalle uve vendemmiate in tre dei piรน eccelsi vigneti di questa denominazione: Asili e Rabajร nel territorio comunale di Barbaresco, Santo Stefano in quello di Neive. Sono perciรฒ bottiglie dai prezzi molto elevati, che attualmente hanno il loro minimo nei 125 euro spuntati dal Rabajร 2004 e il loro massimo nei 1.359 euro ottenuti dalla Riserva del Santo Stefano di Neive 1990.
L'andamento nelle aste 2023 e 2024
Le bottiglie quotate sia alle aste di questโanno che a quelle del 2023, grazie alle quali, con il confronto dei prezzi, รจ possibile valutare lโandamento del mercato, sono 21 (in tabella, per i consueti motivi di spazio, soltanto 16, scelte fra le piรน significative) e documentano un severo ribasso. Tutte insieme, infatti, sono state pagate 8.318 euro, mentre lโanno scorso il loro valore complessivo era di 10.934 euro: i 2.616 euro di differenza rappresentano un calo del 24 per cento.
I motivi del trend ribassista
Difficile capire perchรฉ la tendenza ribassista si sia abbattuta sui vini che portano il nome di uno dei piรน illustri e stimati vinificatori delle Langhe con una violenza tale da fargli perdere quasi un quarto del loro valore. E difficile capire come mai i colpi piรน duri siano stati inferti a uno dei vini piรน costosi, la Riserva Speciale del 1964, la cui quotazione รจ precipitata da 1.517 a 400 euro (-74%), e al meno caro, il Rabajร 2004, sceso del 61% da 317 a 125 euro. Anche perchรฉ, sorpresa sorpresa, entrambi questi ribassi eccezionali sono avvenuti nella stessa asta, lโInternet Live battuta il 23 maggio da Bolaffi.