Svolta al femminile per il Consorzio Terre di Pisa: la nuova presidente è Ginevra Venerosi

17 Ott 2024, 17:29 | a cura di
Dalla vendemmia 2024 cambia anche il disciplinare. E ora la produzione potrebbe raddoppiare grazie a bianchi e rosati

La Doc Terre di Pisa sceglie una guida al femminile e si affida, per il prossimo triennio, a Ginevra Venerosi Pesciolini. L'imprenditrice toscana (Tenuta di Ghizzano) succede a Nicola Cantoni ed è stata eletta all'unanimità. Al suo fianco ci sarà il vice presidente Leonardo Beconcini (azienda Pietro Beconcini). L'ente pisano, che ha in programma un piano di sviluppo triennale che va dai mercati alla sostenibilità ambientale, ha anche nominato Riccardo Gabriele a coordinatore e responsabile della comunicazione.

Nel nuovo disciplinare più spazio a bianchi e rosati

Con una Doc rivendicata dal 2011, il giovanissimo Consorzio Terre di Pisa (nato nel 2018) riunisce oggi 19 aziende per circa 300 ettari vitati, ma con un potenziale molto più ampio pari a circa mille ettari, in una zona dove le rivendicazioni delle imprese si concentrano soprattutto, e storicamente, sulla Docg Chianti. La produzione nel 2019 contava circa 500mila bottiglie, tra le due tipologie Sangiovese e rosso. La recente pubblicazione (luglio 2024) in Gazzetta ufficiale della modifica al disciplinare di produzione ha introdotto nuovi tipi di vino e dovrebbe dare alla Doc più respiro sui mercati moderni e maturi. Dal 2024, potranno essere prodotte le denominazioni Terre di Pisa bianco, Terre di Pisa rosso, Terre di Pisa rosso riserva, Terre di Pisa rosato, Terre di Pisa Sangiovese e, infine, la Doc Terre di Pisa Vermentino. La produzione complessiva, tenendo conto delle nuove tipologie rivendicate a partire da questa vendemmia, potrebbe raddoppiare e raggiungere quota un milione di bottiglie. «Crediamo che la modifica al disciplinare - afferma la presidente - sia un’ulteriore azione di valorizzazione della nostra dimensione produttiva di territorio. L'allargamento delle tipologie darò spazio soprattutto ai bianchi e ai rosati».

Allargare la base sociale

L'idea dell'ente pisano è quella di promuovere un territorio vasto, come quello della provincia di Pisa, e fortemente vocato all'alta qualità. «In questi anni - ricorda Venerosi - il nostro lavoro, pur frenato dal Covid, ci ha permesso di far conoscere nel mondo, grazie a numerose attività estere, il valore espresso dalle nostre aziende». Ora, il Cda punta ad ampliare la squadra, come sottolinea il vicepresidente Beconcini: «Stiamo lavorando per allargare la base sociale, convinti che maggiore sia la rappresentatività delle aziende, più sia forte l’impatto comunicativo di tutto il Consorzio». I produttori saranno presto al Pisa Food and Wine festival, da venerdì 19 a domenica 21 ottobre, e al Wine Paris di Febbraio, a Parigi. Negli aspetti promozionali, il Consorzio (che ha una quota export intorno al 35 per cento) punta a portare il territorio in manifestazioni internazionali di alto livello, come spiega il coordinatore Gabriele, in cui far degustare e comprendere il valore della nostra produzione. Il nuovo Cda, come rileva la presidente Venerosi, vuole investire in mercati, come Svezia e Canada, in cui c'è presenza di monopoli: «Puntiamo a Paesi maturi che conoscono i vini della Toscana e sono anche curiosi di provare altre espressioni territoriali, come la Doc Terre di Pisa». Altro aspetto complementare è l'organizzazione di incoming di esperti del settore, per far toccare con mano la specificità delle aree della Doc. «Stiamo portando avanti anche studi - aggiunge Gabriele - per capire quali mercati siano aperti alla nostra produzione».

I progetti sulla sostenibilità ambientale

L'80% delle imprese associate al Consorzio Terre di Pisa è, attualmente, a conduzione biologica, con qualche azienda che è anche biodinamica. «Chi non lo è ancora è comunque molto attento alle tematiche ambientali. Come Consorzio - annuncia la presidente Venerosi - stiamo riflettendo sulla possibilità di lavorare a un progetto di sostenibilità a tutto tondo, nel senso che accompagneremo al biologico gli elementi della sostenibilità vitivinicola. L'idea è sul tavolo del consiglio di amministrazione riteniamo che il nostro territorio abbia le carte in regola per raggiungere questo traguardo».

Vendemmia 2024 a +30 per cento

L'annata 2024 per la Doc Terre di Pisa è, a detta del Consorzio di tutela, decisamente diversa dalla 2023, quando la peronospora aveva dilagato tra i vigneti, come accaduto in mezza Italia al punto da costringere il Regioni e Masaf a dichiarare lo stato di calamità in agricoltura. «Le quantità di quest'anno - rileva la presidente Venerosi - sono in netta ripresa, con un aumento del 30 per cento, e in linea con le medie storiche». Il Consorzio stima un'ottima annata per il vermentino, con maturazioni più lente e senza problemi di marciumi o botriti. Per il sangiovese, i viticoltori hanno dovuto lavorare di più, e con maggiori costi, a causa delle piogge. «Rispetto ad anni in cui c'è stata siccità, sul sangiovese abbiamo dovuto fare una forte selezione ma ci attendiamo aspetto vini molto buoni per l'annata 2024, con profili aromatici adeguati a una maturazione più lenta e più completa, buone acidità e ph più bassi».

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