Le ville-fattoria del Chianti Classico sono in corsa per diventare Patrimonio dell'Umanità. Il Consiglio direttivo della commissione italiana per l’Unesco, presieduto da Franco Bernabè, ha approvato la candidatura del Paesaggio del sistema delle ville-fattoria del Chianti Classico per la verifica preliminare, in vista dell’iscrizione alla lista del patrimonio mondiale. La candidatura, che riguarda sette Comuni distribuiti tra Firenze e Siena con una superficie di 54mila ettari, si inserisce nella categoria dei paesaggi culturali, definiti come "creazioni congiunte dell’uomo e della natura” secondo l’articolo 1 della convenzione Unesco.
Dossier a Parigi
Questa candidatura mira a mostrare come le decisioni di pianificazione territoriale nel Chianti Classico tra il XVI e il XIX secolo abbiano ottimizzato la produzione agricola, migliorato le condizioni della popolazione locale e stimolato l'economia, abbandonando le antiche pratiche agricole mezzadrili medievali per arrivare a sistema più organizzato, ispirato dalle esperienze commerciali urbane dell'età comunale. Tessa Capponi-Borawska, presidente della Fondazione per la tutela del territorio del Chianti Classico, sottolinea l'importanza di preservare questo "territorio magico" per le future generazioni. Con oltre 150 ville-fattoria che hanno mantenuto intatto il sistema agricolo e forestale attraverso i secoli, la candidatura rappresenta un passo fondamentale verso la valorizzazione e la protezione di questo patrimonio culturale. Adesso il dossier è stato inviato a Parigi per una valutazione preliminare. Se giudicato positivamente dagli organi consultivi, sarà ufficialmente trasmesso al Centro per il patrimonio mondiale Unesco entro il primo febbraio 2027.