Gambero Rosso per Antica Enotria
Antica Enotria si trova a Cerignola, nel nord della Puglia, vicino alle Saline di Margherita di Savoia. L’azienda nasce negli anni ’90 quando Raffaele Di Tuccio si sposta qui dalla Basilicata per coltivare vigne e ortaggi senza l’utilizzo di prodotti di sintesi e organismi geneticamente modificati. La cantina sorge all’interno dell’antica masseria Contessa Staffa, risalente al 1700 e ristrutturata alla fine del secolo scorso. Qui l’azienda, 50 ettari in tutto e a conduzione familiare, produce vino e conserve biologiche. Dalle proprie materie prime l'azienda produce 120 mila bottiglie di vino e 400 mila vasi di conserve.
Un'azienda biologica da più di 30 anni
«Facciamo bio dal 1993, siamo dei pionieri, mio padre Raffaele è stato un visionario: in quegli anni il bio era persino controproducente, nessuno ci pensava». A parlare è Luigi Di Tuccio, figlio di Raffaele, oggi alla guida dell’azienda. «All’inizio della nostra storia - racconta - c’erano soltanto due-tre produttori biologici. Oggi tutti si dichiarano biologici, anche le cantine industriali. Per noi bio significa genuinità dei prodotti e freschezza. Lo facciamo perché ci crediamo davvero: il prodotto, vino o conserva che sia, è più genuino e più buono, anche sul piano gustativo». Sostanze organiche compostate, sovescio, selezione di specie resistenti, inerbimento invernale, monitoraggio del volo degli insetti, solo sostanze naturali - vegetali, animali o minerali - per difendere le coltivazioni: sono, queste, le pratiche agrobiologiche che l’azienda adotta per realizzare la sua idea di sostenibilità. «Abbiamo un utilizzo basso di solfiti - 50-60 mg per litro pari alla metà della soglia consentita - necessari per garantire la stabilità del vino. Per noi pulizia e stabilità sono elementi chiave per produrre vini coerenti con il territorio», prosegue Luigi. L’azienda utilizza lieviti selezionati «come semplici starter per evitare difetti», ma neutri e non aromatici «per non cambiare il profilo dell’uva né coprire il territorio». No, infine, alle macerazioni eccessive e alle surmaturazioni con l’obiettivo di realizzare vini puliti e territoriali.
Vini del territorio ma dal gusto contemporaneo
Vini che vanno controcorrente rispetto alla tradizione consolidata dell’enologia pugliese. «I vini pugliesi sono spesso dolci, morbidi e martellatosi. I nostri, invece, sono freschi, eleganti, adatti al gusto contemporaneo. Non facciamo nessuna forzatura: il nostro è un suolo calcareo, un terreno più duro che offre note balsamiche, speziate, salmastre. Così i nostri vini hanno una tendenza fresca, minerale e sapida», spiega Luigi Di Tuccio.
Il campione della cantina è certamente il nero di troia, realizzato in quattro versioni. Oltre al rosato Contessa Staffa Puglia Igt, da segnalare il Puragioia che fa un anno di acciaio, il Dieci Ottobre che matura per 18 mesi in botti grandi da 30 hl, Il Sale della Terra che invecchia in botti grandi per 24 mesi. «Il nero di troia, tannico e speziato, è la nostra bandiera - conferma Luigi - ma adesso, nel nord della Puglia, c’è anche una crescita di vini bianchi. Anche per questo siamo fieri di produrre il Fiano e la Falanghina che qui sono molto presenti». Di Tuccio ammette che il comparto del vino è in difficoltà in Puglia «perché spesso ha puntato su vini costruiti per piacere al mercato. Ma ci sono tanti colleghi che fanno vini eccezionali». Quindi conclude: «La storia enologica del foggiano è povera, ma diverse cantine hanno scelto la qualità investendo sul nero di troia o sul metodo classico. Crediamo nel futuro di questo territorio e anche noi continueremo sulla strada dei vini territoriali di qualità».
Antica Enotria | c.da Risicata
Cerignola (Foggia) | tel 0885 418462
www.anticaenotria.it