Promozione dei vini e innovazione del settore. Con questi precisi obiettivi Camillo Pugliesi è stato nominato direttore generale del Consorzio della Doc Sicilia. Lo ha annunciato il presidente Antonio Rallo, specificando che Puglisi sarà operativo dal prossimo primo dicembre. Classe 1984, siciliano di Alcamo, prende il posto lasciato vacante nel 2019 da Maurizio Lunetta. Abilitato come avvocato, con una specializzazione da giurista d’impresa, Pugliesi ha una esperienza come consulente giuridico d’impresa, è un imprenditore agricolo e socio fondatore di ImpresaItalia Consulting, una società di consulenza e finanza agevolata per le imprese vitivinicole e gli enti di promozione e tutela dei prodotti regionali. Nel 2022, è stato eletto presidente di Cia Agricoltori italiani - Sicilia Occidentale Palermo-Trapani.
Nel mirino il nuovo Piano vitivinicolo regionale
Si tratta di un passaggio importante per l'ente di tutela siciliano, nato nel 2012, e che riunisce circa 7mila viticoltori e oltre 500 imbottigliatori. Ci sono molti traguardi da raggiungere, per Pugliesi: intensificare i rapporti con i soci, ampliare le opportunità di promozione territoriale, rafforzare le relazioni con le istituzioni e apportare un contributo strategico, insieme ai vari attori del settore, al nuovo Piano vitivinicolo regionale che non riceve aggiornamenti dagli anni Novanta. Il Piano, nei prossimi mesi, sarà al centro del confronto del sistema vino regionale con lo scopo di tracciare una visione lungimirante per il futuro del comparto vitivinicolo siciliano. Con una carriera dedicata al sostegno delle imprese e al rafforzamento delle strutture di promozione, il neo direttore Pugliesi porterà «un nuovo slancio al nostro gruppo, che già oggi può contare su un’eccellente squadra di professionisti», ha dichiarato il presidente Rallo.
Una vendemmia "storica" in termini di qualità
Alle prese anche quest'anno col problema della siccità, il Consorzio Doc Sicilia ha chiuso la vendemmia 2024 con una raccolta in calo del 20 per cento che, sommata a quella del 2023 porta il totale a -55%, con un dimezzamento dei volumi in due anni. Nonostante le quantità di uve in calo, la vendemmia si annuncia «storica in termini di qualità», secondo i tecnici del Consorzio. Il dato è stato confermato nel recente report pubblicato da Assovini, l'associazione che raggruppa oltre cento imprese del vino di qualità siciliano. «A nord est - ha sottolineato Rallo - la quantità di uva raccolta è nella media, mentre ad ovest le perdite sono state maggiori. Se la quantità lascia i produttori insoddisfatti, la qualità delle uve raggiunge picchi storici di eccellenza, in particolare per alcune varietà simbolo della Sicilia quali Nero d’Avola, Grillo e Frappato».