Il Brunello Riserva che compare in tabella è un vino leggendario: prodotto per la prima volta nel 1888 da Ferruccio Biondi Santi, nipote del capostipite della famiglia, Clemente Biondi, si è imposto fin da allora per la sua affascinante eleganza ma soprattutto per la straordinaria longevità, che gli consente di sfidare il secolo. Viene prodotto soltanto nelle annate in cui le uve giungono a perfetta maturazione, e questa felice situazione si è verificata soltanto 42 volte dal 1888 a oggi.
Una perdita di quasi un quarto del valore
Frutto della vinificazione di uve raccolte nei filari dove le viti hanno un’età di almeno 25 anni, questa Riserva di Brunello è un vino assai raro, su cui la speculazione ha fatto leva, facendogli raggiungere alle aste quotazioni elevatissime. Era quindi prevedibile che quest’anno la scure del ribasso si abbattesse sui suoi prezzi. Quel che non era prevedibile era l’entità delle decurtazioni che avrebbe provocato: le 23 annate quotate anche nel 2023 hanno perso il 24,36%, cioè poco meno di un quarto del loro valore.
Ma da Madrid un segnale opposto
Un segnale completamente opposto arriva però da Madrid, dove il 27 ottobre la quarta edizione del Golden Vines, manifestazione riservata all’eccellenza vinicola mondiale, si è conclusa con un’asta di solidarietà e a trionfare sui 120 lotti dei vini più prestigiosi del mondo è stato un formato Mathusalem di Brunello Riserva 2016 Biondi Santi, aggiudicato per 30mila sterline. E’ vero che Mathusalem è una bottiglia da 6 litri, ma equivale a otto bottiglie normali, ciascuna delle quali è stata pagata, sia pure per beneficenza, 3.750 sterline.